Ciao ragazze! Dopo aver imparato la differenza tra carassi omeomorfi e carassi eteromorfi.. dopo aver fatto la lista della spesa con tutto quello che serve per avviare il nostro acquario.. è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e imbastire la vasca!
Per prima cosa posizionate la vasca sul mobile apposito già nella postazione finale perchè una volta che la vasca sarà piena potreste rischiare un’ernia nel tentativo di spostarla! Tenete in considerazione che l’acquario non deve essere esposto a luce solare diretta o nel giro di poco tempo sarà invaso dalle alghe; per sopperire all’illuminazione mancante solitamente quasi tutte le vasche sono dotate di un impianto di illuminazione a neon.
Detto questo, se il vostro layout prevede piante acquatiche vere, spargete dell’argilla apposita creando uno strato spesso 3 cm circa.
Esempio di fondo fertile per acquari
-immagine reperita in rete-
A questo punto prendete la vostra sabbia/ghiaia a granulometria fine, sciacquatela in modo da eliminare la polvere in eccesso e spargetene uno spesso strato sul fondo fertile avendo cura di non miscelarli insieme.
Esempio di ghiaia
-immagine reperita in rete-
Sistemato il fondo passate al filtro: seguite le istruzioni allegate per il montaggio e posizionate lana, cannolicchi e spugna.
Quando si chiede informazioni al negoziante riguardo ai materiali filtranti, molto spesso viene suggerito l’acquisto del carbone attivo. Il carbone attivo è un materiale filtrante biologico che serve a legare i metalli pesanti presenti nell’acqua, eliminare residui di medicinali, mantenere l’acqua limpida e neutralizzare eventuali cattivi odori. E’ un ottimo prodotto ma non va tenuto stabilmente all’interno del filtro, va infatti utilizzato all’occorrenza e non per lunghi periodi in quanto tende a contrastare i batteri benefici che aiutano a tenere i valori dell’acqua nei range consigliati. Nel caso doveste comunque utilizzarlo, il carbone va sciacquato per eliminare l’eccesso di polvere e posizionato all’interno del filtro. La sua efficacia è limitata nel tempo e si esaurisce nell’arco di 15 giorni.
Carbone attivo
-immagine reperita in rete-
Se nel vano filtro vi è lo spazio per inserire il riscaldatore posizionatelo (non azionatelo sino a che non vi sarà acqua nella vasca) regolandolo sui 23°C.
Montate l’aereatore: collegate tra loro motore, tubo e pietra porosa.
Fatto tutto ciò, che sembra veloce a dirsi ma posso garantirvi che con una vasca sui 100 litri vi potrebbe portar via due orette circa, potete inserire l’acqua all’interno dell’acquario. Per non vanificare tutto il lavoro fatto sin’ora, posizionate un piatto sul fondo e fatevi cadere l’acqua al suo interno, così facendo lo strato di ghiaia e quello di fertilizzante non si mescoleranno. Riempite sino al limite indicato.
Riempito l’acquario, se lo avete, potete inserire il termometro. Non è indispensabile ma risulta sempre utile sapere quanti gradi ci sono in vasca sopratutto per fare i cambi parziali d’acqua. Potete inserire in acqua anche il biocondizionatore: uno dei più famosi e facilmente reperibili è il Sera aquatan ma in commercio ne esistono di molte marche.
Il compito del biocondizionatore è quello di eliminare il cloro e i metalli pesanti dall’acqua di rubinetto. Trattata in questo modo, l’acqua può essere immessa quasi subito nell’acquario e risulta ottima per cambi parziali dell’ultimo minuto una volta che la vasca è avviata. Se non volete comprare il biocondizionatore, lasciate decantare l’acqua in un contenitore aperto per almeno 24 ore. Durante la prima immissione di acqua nell’acquario quest’operazione non sarà necessaria in quanto la vasca dovrà essere lasciata vuota per almeno un mese.
Riempito l’acquario si può cominciare a far maturare il filtro.
Cosa significa far maturare il filtro?
La maturazione del filtro è una fase cruciale per l’avvio dell’acquario e se non avviene correttamente i pesci possono ammalarsi o addirittura morire. Ricordiamoci che l’acqua, per i nostri amici pinnuti svolge la stessa funzione che ha per noi l’aria.. e nessuno di noi riuscirebbe a sopravvivere a lungo in una stanza dove l’aria è pesantemente inquinata! Proprio per evitare il suddetto inquinamento si porta a maturazione il filtro tramite un periodo di rodaggio, ovvero si fa in modo che i batteri benefici si annidino al suo interno. I batteri, una volta insediatisi, trasformeranno tutte le sostanze organiche di scarto (nitriti), in sostanze non tossiche per i pesci (Nitrati). I nitrati risultano non tossici sotto una determinata soglia che può variare a seconda del tipo di pesce che andiamo ad ospitare in vasca, nel caso del pesce rosso e per la maggior parte dei pesci, questa soglia si aggira intorno ai 50mg/l. Il processo di trasformazione di ammonio e ammonica in nitriti e successivamente in nitrati prende il nome di ciclo dell’azoto. Per far maturare il filtro questo andrà lasciato attivo all’interno della vasca vuota per almeno un mese, durante il quale, una volta a settimana, dovrete immettere nell’acquario piccole dosi di mangime per pesci sbriciolato il quale servirà a simulare le sostanze di scarto dei pesci e “sfamerà” i batteri. Durante il mese, all’incirca dopo 15 giorni, si avrà il cosiddetto “picco dei nitriti”. Il picco dei nitriti è il momento di massima tossicità dell’acqua e segnala l’effettiva presenza dei batteri nonchè l’avvio del ciclo dell’azoto all’interno del nostro acquario. Il picco dei nitriti è una delle principali cause di morte dei pesci all’interno di vasche appena avviate in mano ad acquariofili inesperti. Una volta raggiunto il picco, i valori dei nitriti andranno sempre più a scemare sino a stabilizzarsi allo zero. Quando i valori dei nitriti raggiungono lo zero la maturazione del filtro è completa e possono essere inseriti i pesci.
Per monitorare le diverse fasi e il picco dei nitriti sono necessari i test a reagente. Nel caso dei pesci rossi sarà necessario acquistare i seguenti test:
- pH —> il pH può variare su una scala che va da 1 a 14. Se la nostra acqua ha valori compresi tra 1-6 sarà acida, se ha pH=7 sarà nutra, con pH tra 8-14 sarà basica. L’acqua adatta ad ospitare i pesci rossi dovrà avere pH= 7,5-8
- NO2 —> nitriti, in vasca devono avere tassativamente valore pari a 0!
- NO3 —> nitrati, possono essere sopportati sino a 50mg/l ma sarebbe bene che non superassero i 20mg/l
- Gh —> durezza totale dell’acqua, deve avere valori compresi tra 10 e 16
- Kh —> durezza carbonatica può oscillare tra 8 e 12
Tutti i reagenti sopracitati sono reperibili nei negozi e sono venduti singolarmente o sotto forma di kit.
Se avete preparato il fondo, durante il mese di maturazione potrete inserire delle piante. Le piante, oltre ad ossigenare l’acqua durante il giorno, possono aiutare il filtro nel rodaggio abbassando di qualche punto i nitriti.
Le piante consigliate con i pesci rossi sono principalmente l’Anubias barteri, Mycrosorum, Cryptocoryne wendtii, Egeria densa e Echinodorus bleheri, ovvero piante robuste in grado di sopportare i continui mordicchiamenti dei carassi.
Queste sono le piante che ho preso per la mia vasca:
Da sinistra verso destra: Anubias barteri, Cabomba caroliniana, Alternanthera reineckii, Anubias barteri nana
Io mi sono procurata le piante in negozio perciò ho dovuto mediare con quello che ho trovato e un pò con il mio gusto, infatti ho preso una pianta rossa! Le piante rosse hanno particolarmente bisogno di luce per crescere quindi spero sopravviva perchè è assolutamente la mia preferita!
Per interrare le piantine dovrete togliere il vasetto e liberare il più possibile le radici dalla lana di roccia (il substrato con cui vi vengono vendute). A questo punto create un buco nel fondo e alloggiatevi la piantina bloccandola con la ghiaia precedentemente rimossa.
Anche per oggi concludo qui, a breve pubblicherò l’ultimo articolo sui carassi riguardante l’immissione in vasca dei pesci, la dieta e il mantenimento dell’acquario.
Alla prossima!