Si parlava l’altra sera dei caratteri in corsivo che ancora impariamo a scuola e che poi non usiamo mai nella vita quotidiana. Da quanto tempo è che non tracciate una “E” maiuscola con una biro? I testi che leggiamo sono sempre stampati e quelli che scriviamo li digitiamo su una tastiera. Parlavamo delle ricerche che dimostrano l’importanza di apprendere la calligrafia e dei suoi straordinari influssi positivi sulla formazione del cervello.
Parlavamo di questo e mi è tornato in mente che c’è un’agenzia di grafici in Estonia che i caratteri tipografici li trova troppo noiosi e si è data la missione di trovare nuove strade per scrivere le parole. Realizzano font con qualsiasi cosa: dai foulard ai cerini usati, dalle foglie alle uova all’occhio di bue, dai cocci di bottiglia alle caramelle. L’ispirazione è ovunque intorno a noi: dicono. E c’è da credergli!
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