Come anticipato, oggi Caravaggio gratis per tutti!
Ecco dove e come…
Qualche dettaglio: i Caravaggio di cui siamo andate alla ricerca sono 6 e si trovano tutti all’interno di 3 chiese, situate nel centro di Roma, tra Piazza Navona e Piazza del Popolo.
Attenzione agli orari di apertura delle chiese (che vi forniremo) e a quelli delle funzioni (che non vi forniremo), poichè durante le messe non è possibile visitare la chiesa e quindi vedere le opere.
Prima destinazione è la chiesa di Sant’Agostino (Lun-Dom 07:45-11; 16:00-19,30) in Piazza di Sant’Agostino (Rione Sant’Eustachio).
La Basilica , la cui facciata è ispirata a quella di Santa Maria Novella a Firenze, è stata progettata da Leon Battista Alberti e costruita da Jacopo da Pietrasanta nel 1483, utilizzando il travertino proveniente dal Colosseo.
Al suo interno si trova la “Madonna dei pellegrini” (o Madonna di Loreto), olio su tela (250 x 150 cm), 1604-1606.
Madonna dei pellegrini
L’opera raffigura la Madonna, vestita da popolana, con in braccio Gesù, ormai non più neonato, e due pellegrini in ginocchio davanti a lei, con le mani giunte in atteggiamento da preghiera.
Questo dipinto non mancò di suscitare scalpore…il suo realismo, rappresentato attraverso i piedi gonfi e sporchi dei pellegrini, le vesti sudice, la cuffietta bucata sono manifestazioni della corrente pauperistica a cui Caravaggio aderiva.
A questo aggiungi poi il fatto che come modello per la Madonna fu presa una ex prostituta, nonchè amante del pittore, Lena…
si riparte...
Seconda tappa…San Luigi dei Francesi (Lun-Merc, Ven-Dom 8:30-12:30, 15:30-19; Gio 8:30-12:30) in Via Santa Giovanna d’Arco (Rione Sant’Eustachio).
Questa è la la chiesa nazionale dei Francesi di Roma dal 1589 e al suo interno ci si trova di fronte ad un’esaltazione della Francia attraverso la rappresentazione dei suoi santi e dei suoi più importanti personaggi storici. In mezzo a queste opere trovano posto ben tre dipinti di Michelangelo Merisi. Questi sono collocati nella Cappella Contarelli, ultima nella navata sinistra della chiesa e costituiscono il Ciclo pittorico su San Matteo.
Ops…è in corso la messa…che si fa? Nell’attesa perchè non prendere uno dei caffè più buoni di Roma a Sant’Eustachio, proprio a due passi dalla chiesa?!
Ecco…la funzione è finita…entriamo!
Ciclo pittorico di San Matteo
Al centro, sopra l’altare, troviamo ”San Matteo e l’angelo“, olio su tela (295x 195 cm), 1602.
San Matteo e l'Angelo
Seconda versione dell’opera, questo dipinto raffigura San Matteo con l’angelo secondo i canoni dell’epoca. La prima versione aveva infatti incontrato il dissenzo dei committenti, i gestori della chiesa di San Luigi dei Francesi, in quanto il santo, in posizione piuttosto rozza, era raffigurato come un popolano semianalfabeta.
A sinistra la “Vocazione di San Matteo“, olio su tela (322 x 340 cm), 1599.
Vocazione di San Matteo
Tema centrale è la chiamata di San Matteo all’apostolato. Cristo punta il dito verso di lui, seduto ad un tavolo con un gruppo di persone.
In questa tela Caravaggio ricorre per la prima volta all’espediente della luce per catturare l’attenzione di chi guarda focalizzandola sui protagonisti della scena. La luce assurge anche a simbolo allegorico della Grazia divina (fateci caso…non proviene dalla finestra in alto a destra, che resta in ombra, ma dalle spalle di Cristo).
A destra il “Martirio di San Matteo“, olio su tela (323 x 343 cm), 1600-1601.
Martirio di San Matteo
In questa, che è la terza versione dell’opera (come visibile dalle radiografie), Caravaggio ambienta la scena all’interno di una struttura architettonica che ricorda una chiesa (si atterrebbe quindi alla Leggenda Aurea secondo la quale San Matteo sarebbe stato ucciso dopo una messa), mettendo in primo piano il martirio del santo circondato da astanti in fuga.
Notate come San Matteo non è illuminato dalla luce quanto il suo carnefice poichè è su quest’ultimo, vero protagonista-peccatore dell’opera, che deve agire la Grazia Divina.
Fate anche attenzione all’autoritratto di Caravaggio, in basso a sinistra, nel personaggio che osserva.
Dirigiamoci quindi alla terza e ultima chiesa…quella di Santa Maria del Popolo (Lu-Sa: 07:00 – 12:00, 16:00 – 19:00; Do: 08:00 – 13:30, 16:30 – 19:30), in Piazza del Popolo.
verso Santa Maria del Popolo
in corso d'opera...
ancora qualche pedalata...
La basilica ha origine da una piccola cappella, eretta da papa Pasquale II nel 1099, in seguito alla demolizione del Mausoleo dei Domizi Enobarbi, tomba di Nerone. Sottoposta poi a successivi rifacimenti, quella che possiamo ammirare oggi è la versione di impronta barocca che le diede Gian Lorenzo Bernini tra il 1655-1660.
Due sono i dipinti di Caravaggio che si possono ammirare al suo interno, nella Cappella Cerasi.
A sinistra la “Crocefissione di San Pietro“, olio su tela (230 x 175 cm), 1600-1601.
Crocefissione di San Pietro
In questa seconda versione del dipinto, Caravaggio raffigura San Pietro che si fa crocifiggere a testa in giù per umiltà nei confronti di Cristo. Tutte le figure concorrono a formare una X con le assi della croce e dei corpi degli aguzzini, rappresentati non come tali, ma come semplici uomini, costretti ad un lavoro faticoso. Anche qui la luce, che investe la croce e il santo, entrambi simbolo della fondazione e della costruzione della Chiesa, gioca un ruolo fondamentale.
A destra la “Conversione di San Paolo“, olio su tela (230 x 175 cm), 1601.
Conversione di San Paolo
Il dipinto (di cui quella che vediamo è la seconda versione) ritrae il momento della Conversione di San Paolo a Saulo, sulla via di Damasco, quando Gesù Cristo gli ordina di desistere dal perseguitarlo e di diventare suo «ministro e testimone». Sono presenti nella scena un vecchio e un cavallo, il quale, grazie all’intervento divino, alza lo zoccolo per non calpestare Paolo.
ValDi gruppo