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Care ci riprova per non ricascarci

Creato il 10 maggio 2012 da Rightrugby
Care ci riprova per non ricascarci I London Harlequins si preparano a scendere in campo nel fine settimana per la semifinale di Premier contro i Northampton Saints da capolista della stagione regolare e intanto parla il loro mediano di mischia, Danny Care, che si gioca le possibilità per riconquistare una chiamata con la nazionale di Stuart Lancaster in vista del tour in Sud Africa di giugno. Tra gomiti alzati e infortuni, l'annata di Care non è stata delle migliori lontana dai campi, cominciando dallo scorso agosto, quando si infortunò nel Test Match contro il Galles con tanti saluti alla RWC neozelandese (dove gli inglesi ne hanno combinate di tutti i colori). 

L'ultima volta che il giocatore è stato beccato dalla polizia in stato di ubriachezza si è vista ritirare la patente per 16 mesi e ha dovuto pagare una multa di 3.100 sterline: era l'ultimo dell'anno e Lancaster decise di lasciarlo fuori dal gruppo del 6 Nations. I due si conoscono, avendo condiviso l'esperienza al Leeds. Care ha deciso di astenersi dall'alcol per rimettersi in gioco: ha precisato di non avergli detto addio del tutto, sottolineando: "Non ho problemi con il bere". Ma sotto gli effetti di qualche bicchiere di troppo, "ho preso cattive decisioni" e dunque per evitare di commetterne altri, meglio non ripetersi. 

D'altra parte ha cercato di analizzare la sua situazione, affermando come inizialmente non avesse dato molta importanza all'infortunio all'alluce che non lo ha fatto partire per la Nuova Zelanda: "Pensavo fossi ok, ero riusciti a sorriderci sopra. Guardando indietro, mi ha condizionato più di quanto avessi realizzato". Una frustrazione nata dall'impegno dei quattro anni precedenti per mettere piede nel gruppo Mondiale e tenuta assopita. A quel punto, confrontandosi con Kate Hayes, psicologa dei Quins, è venuta a galla, ma la controindicazione gli ha fatto distogliere l'attenzione da ciò che è richiesto per essere un mediano di mischia da nazionale. 
Care, 25 anni, è finito sotto accusa anche per stupro, lo scorso marzo, così come il suo nome compariva nella lista dei sospettati nel 2008 quando una cameriera denunciò quattro rugbisti di averla violentata durante il tour estivo contro gli All Blacks. Gli altri finiti sotto esame erano stati Topsy Ojo, Mike Brown e David Strettle, ma dopo l'indagine caddero tutte le accuse. E' stato interrogato anche questa volta, dopo un fermo da parte della polizia, e anche in questo caso sembra poterne uscire pulito. 

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