Pubertà e adolescenza costituiscono fasi molto delicate dal punto di vista nutrizionale in cui tutte le vitamine e i minerali si rendono importanti. Ma alcune abitudini, tipiche dell’età, favoriscono stati di carenze nutrizionali a cui è necessario porre rimedio.
Gravidanza e allattamento, prime fasi di crescita, età adulta, terza età: le esigenze nutrizionali variano molto nel corso della vita e in alcuni periodi il fabbisogno di determinate vitamine e minerali può aumentare sensibilmente. Non sono da meno le fasi della pubertà e dell’adolescenza, caratterizzate da un rapido accrescimento, da un intenso sviluppo psico-fisico, nonché dall’adozione di particolari abitudini che possono influire sullo stato nutrizionale e determinare carenze di vitamine e minerali.
La pubertà, che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, è una fase molto impegnativa per l’organismo che aumenta di peso e in altezza ed è soggetto a profonde modificazioni di tipo fisiologico sotto la spinta ormonale e la comparsa dei caratteri sessuali. L’apporto di vitamine e minerali si rende in questo periodo estremamente importante per regolare lo sviluppo di cellule e tessuti necessario per dar vita a nuove strutture corporee.
La vitamina C, per esempio, aumenta le difese immunitarie, favorisce la corretta formazione del collagene, il tessuto di sostegno dell’organismo, facilita l’assorbimento del ferro, importante soprattutto per le giovani alle prese con le prime mestruazioni. Altrettanto importanti la vitamina A che collabora con la C per la costruzione di efficaci difese immunologiche, nonché le vitamine del gruppo B che regolano numerosi processi metabolici intervenendo come coenzimi. Non è da meno in questa fase il contributo dei minerali, in particolare di ferro e calcio: nell’ottica di prevenire l’osteoporosi in età adulta conta quanta massa ossea si riesce ad accumulare durante pubertà e adolescenza, e questa disponibilità dipende proprio dai livelli di calcio introdotti con la dieta. Durante l’adolescenza ai cambiamenti fisici si accompagnano adattamenti di tipo psicologico e l’adozione di abitudini che possono determinare condizioni di carenza di vitamine e minerali.
Si pensi all’uso di contraccettivi orali, correlato a un aumentato fabbisogno di vitamine del gruppo B, o al vizio del fumo che riduce i livelli di preziose vitamine antiossidanti come la vitamina C e la vitamina E, oppure al consumo senza moderazione di alcol che interferisce con l’utilizzo del calcio, riduce le riserve di vitamina D nel fegato e diminuisce l’assorbimento di vitamina E e della stessa vitamina D. Discorso a parte per le abitudini alimentari scorrette di molti adolescenti e per le diete squilibrate adottate soprattutto dalle giovani, desiderose di «ridisegnare» il loro corpo, che privano l’organismo di importanti sostanze nutrienti. Si tratta di carenze a cui è necessario porre rimedio ritornando a più sane abitudini ed eliminando abitudini deleterie per l’organismo.
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