«Abbiamo un segnale tv fantastico, che 'brucia' i tempi di trasferimento dal Brasile all'Italia. Non è un caso: mesi fa abbiamo fatto la scelta di investire tecnologie e risorse su questo aspetto delle dirette. Magari a costo di risparmiare altrove per far quadrare i conti».
Fabio Caressa, responsabile di Sky Sport 24 e telecronista, in coppia con Beppe Bergomi, delle partite mondiali degli azzurri al mondiale brasiliano, fa notare con un sorriso orgoglioso il piccolo vantaggio evidenziato dalla pay tv italiana nei confronti della Rai nelle dirette dagli stadi della Coppa del Mondo, apparso evidente in occasione dei match degli azzurri contro l'Inghilterra, «quando nelle case dotate di parabola si poteva già esultare mentre in quelle coperte solo dal segnale Rai le azioni dei gol erano ancora in svolgimento».
«Sì, me l'hanno detto - risponde Caressa ai cronisti che lo interrogano durante una visita nello studio Sky a picco sulla spiaggia di Copacabana - che mentre da noi Balotelli segnava di testa, altrove in tv Candreva doveva ancora crossare. Ma non vorrei commentare la cosa, perchè nessuno come me capisce i colleghi costretti a raccontare live con uno o due secondi di ritardo. Posso solo dire che non è un fatto accaduto per caso. Ai mondiali di Germania successe a noi, soprattutto nelle prime partite. Non abbiamo dimenticato quella lezione. Abbiamo lavorato con i colleghi del technology per limare ogni centesimo di secondo, e parallelamente abbiamo potenziato il segnale delle dirette. Sky trasmette le gare in una sorta di SuperHd, con più nitidezza e definizione. Ed è uno dei tanti aspetti di questa spedizione che ci rende orgogliosi di lavorare per questa azienda. La tecnologia al servizio degli abbonati è uno dei nostri punti di forza assieme ai nostri colleghi che sono qui a lavorare 14 ore al giorno».