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Lo so, è difficile in questo bombardamento di videomessaggi, ospitate tv, promesse, torsioni della realtà, ma provate a guardare solo i fatti. Innanzitutto, è importante chiarire come la soglia di non punibilità per frode fiscale fino al 3% del reddito imponibile sia utile a Berlusconi. La sua condanna riguarda solo una piccola parte (7,3 mln) del tesoretto enorme (368 mln di dollari) creato fraudolentemente con maggiorazioni nella compravendita di diritti tv per pagare meno tasse. Non è che B. abbia frodato il fisco per pochi spiccioli, solo il grosso della frode è finito in prescrizione. Secondo fatto: come ha detto giustamente il presidente della commissione tecnica Franco Gallo (ex presidente della Consulta), che ha preparato la riforma per il Tesoro senza quell'articolo, la "norma è radicalmente errata": "la soglia di non punibilità per i reati di dichiarazione fraudolenta non è accettabile. Non solo perché tocca B. La frode di per sé richiede una punizione". Quindi non una semplice "svista" come si cerca di farvi credere, ma un errore grave. E voluto. Anche perché - terzo fatto che dovete tenere a mente - pur avendo l'Italia un'evasione fiscale record da 120 miliardi di euro l'anno, siamo già il paese europeo che punisce meno i reati fiscali (e le due cose sono certamente legate): nelle nostre carceri sono solo 156 i detenuti per reati economici e finanziari, contro gli 8.600 della Germania. Non abbiamo certo bisogno di minore punibilità, anzi. Se i tedeschi stanno economicamente meglio di noi, è anche perché puniscono a dovere chi non paga le tasse e froda il fisco. Ultimo, cruciale fatto: a inserire la norma che restituisce a B., ripulito dai suoi reati, la candidabilità alle prossime (molto prossime?) elezioni, infilandola alla vigilia di Natale nel decreto approvato dal cdm, è stato il Governo. "Palazzo Chigi e Mef" - cioè Renzi e Padoan - "non potevano non sapere" del 19 bis, ha detto l'avvocato di B. Coppi. Non fatevi turlupinare dal balletto sul nome di chi lo ha scritto: al massimo aggiungerà vergogna alla vergogna, e tanto non lo sapremo mai. Non fatevi ubriacare dalle suggestioni etiliche del singolo cavallo pazzo che modifica a capocchia il decreto, ne andrebbe della vostra intelligenza e della saldezza delle nostre istituzioni democratiche. L'autore di questa infamia è il governo Renzi. Resta un solo dubbio: perché l'ha fatto? Oltre a dimostrare, con questa norma, una concezione aberrante della politica, della moralità e del rapporto col fisco, per cui se sei ricco, potente e fai il furbo è giusto che la sfanghi, alla faccia di tutti gli onesti che le tasse le pagano (stessa concezione aberrante dimostrata dal governo nei confronti del mondo del lavoro: viva gli imprenditori, abbasso i lavoratori e i loro diritti), le ipotesi concrete sono due, entrambe devastanti: fare un regalo a B. o esaudire una sua richiesta, per ottenere i voti di FI nella partita del Quirinale. "Sono dalla tua parte" - dice in sostanza Renzi a B. col suo dono di Natale - "tu stai (continua a stare) dalla mia". Cari elettori del PD, il governo Renzi tra poco compirà un anno. Mi rivolgo a voi che avete avuto speranza, portando il PD al 40,8%. Lascio da parte le troppe promesse non mantenute, cui ora Renzi ne aggiunge altre per il 2015, e vi chiedo di focalizzare la vostra attenzione solo su questa vicenda - ripeto - vergognosa. Al di là del chiedersi se un governo di tale spregiudicatezza, incompetenza, malafede sia degno di restare in carica, vi domando: vi sareste mai aspettati dal vostro premier una norma ad personam per B., come se fosse FI (e per giunta tentata con un sotterfugio tanto squallido)? Oggi, alla luce solo di questo, rivotereste Renzi oppure no? Un cordiale saluto e, mi raccomando, segnate in agenda il 20 febbraio quando la norma tornerà in cdm: il "pacco" è ancora aperto.
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