Lo dice una persona di buon senso, e che fa di mestiere il parroco onesto del comune di Villasanta.
Si chiama don Ferdinando Mazzoleni; quando ero bambina si occupava insieme ad altri preti della mia parrocchia, ed il rivederlo in televisione dopo tanti anni, solo un pò invecchiato ma con lo stesso timbro di voce, con la stessa calorosa parlata brianzola, a me, che non amo la Brianza velenosa denunciata nelle melodie di Battisti, e che non amo indiscutibilmente tutti i preti, ha fatto un certo piacere.
Il buon Ferdinando invita in tv e ai microfoni di Repubblica.it i poveri e poverissimi a non pagare le tasse ingiuste; come del resto pagare oneri che sono arrivati a livelli indegni, a causa dello sperpero e della corruzione di chi ci avrebbe governato?
In quanto a lui, le tasse le paga, ovviamente, e le paga la sua parrocchia, e le paghiamo noi tutti che abbiamo le risorse di continuare a pagarle, e bisognerebbe pensare a creare fondi di sostegno per quei cittadini che davvero si trovano in situazioni ormai di grave precarietà.
Cosa potremmo fare nel nostro piccolo per dare sollievo a chi non arriva da molto tempo alla fine del mese? Da sempre ci sono i centri di raccolta della Caritas, e i centri di raccolta di innumerevoli associazionii di volontariato, lo sappiamo.
I tempi non sono facili per nessuno, ma non bisogna cedere allo sconforto, nella maniera più assoluta.
E chi ha situazioni da denunciare, o situazioni per cui chiedere aiuto, non deve esitare a farlo, una società degna e civile deve essere in grado di dare delle risposte, di fornire il suo minimo sostegno, di dare segnali di incoraggiamento. Quanto meno deve provarci, provarci e riprovarci.
Tra la vergogna di mostrare il proprio disagio ed il coraggio di sporcarsi le mani per salvare chi ha bisogno di noi, esistono tanti piccoli semplici gesti d’umanità e di soccorso.
La politica? In questo momento naviga acque molto molto torbide; meno se parla e forse più ne guadagna (che è quello che vogliamo).
Per il momento BRAVO don Ferdinando, bravo a tutti quelli che fanno indicano e sostengono senza tante cerimonie ed esitazioni.
Questo sacerdote è un assoluto nessuno, è il buon vicino della porta accanto, è il nostro compagno più grande di gioventù con cui sognavamo un mondo diverso e migliore, è il nostro maestro che a scuola si prendeva cura di noi affinchè potessimo crescere con sani principi, un maestro serio e solido, non bacchettone, non interessato, non superficiale e nemmeno corruttibile.
Sto parlando di un mondo passato che non esiste più? Frignacciate, non so che farmene di gesti giovanili che di giovane hanno solo l’esteriorità; io voglio gente ferma ed affidabile che cammina tra la gente del suo paese; quando interrogata, sa offrire risposte; anche se non interrogata, ha pensieri ed opinioni e propositi da mettere in gioco.
E li gioca.
Io voglio un mondo dove la Caritas non avrà più ragione d’esistere, perchè ci saranno uomini responsabili e degni della propria condizione, che non ruberanno, che non mortificheranno, che non calunnieranno, che non si piangeranno addosso…
Nel nome di questo legittimo desiderio Chiedo una politica finalmente capace di assumersi i propri oneri e onori.
Faccio un appello a tutti i Sindaci d’Italia che qualcosa di concreto e di significativo possono già da subito muovere. Ce lo devono. Devono darci dei segnali che possano farci ancora pensare che la politica non è tutta inutile e becera.
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