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La cedola Carige premia i sottoscrittori bond, esclusa la ricapitalizzazione.
Banca Carige riduce le perdite (-0,19% a 1,043 euro) a piazza Affari, dopo la pubblicazione dei conti 2011. La banca genovese ha vantato un utile netto in crescita lo scorso anno, a dispetto della difficile congiuntura, a 186,7 milioni di euro (+5,3% rispetto all'esercizio 2010), oltre la stima degli esperti di Banca Akros (179 milioni), grazie alla crescita delle quantità intermediate, a un attento monitoraggio del credito e al
controllo dei costi operativi.
Il risultato netto ha beneficiato però anche della dinamica positiva del margine d'interesse (+8,3% a 764 milioni), grazie alla crescita dei volumi in un contesto generale di spread tra tassi in diminuzione, delle commissioni nette (+1% a 300,3 milioni) e del risultato delle poste finanziarie (+24,1% a 77,9 milioni).
I costi operativi sono saliti a 669,8 milioni (+4,6%), in parte per l'inclusione per l'intero esercizio dei costi relativi agli sportelli acquisti nel mese di maggio 2010 dal gruppo Mps. L'attento monitoraggio del credito ha però consentito di mantenere il costo del rischio (il rapporto tra rettifiche di valore e crediti) a un livello dello 0,43%, allineato agli anni precedenti e inferiore al sistema.
Come da previsioni, invece, la cedola pari a 0,07 euro per le ordinarie e a 0,0875 euro per le risparmio, risulta invariata rispetto al 2010. I ratio di vigilanza si sono mantenuti su livelli adeguati anche in considerazione del fatto che il Cda dell'istituto ha esercitato la delega ad aumentare il numero di azioni per la conversione del prestito "Banca Carige 4,75% 2010-2015 convertibile con facoltà di rimborso in azioni" con effetti positivi netti stimati sui ratio di vigilanza in circa 170 punti base. Il Roe poi è salito al 5,9% rispetto al 5% del 2010.
"Il dividendo pari a 0,07 euro per azione è un premio per i nostri azionisti che hanno sottoscritto le obbligazioni", ha commentato il presidente di Banca Carige, Giovanni Berneschi. Per quanto riguarda la raccolta diretta (26.775,9 milioni), ha contribuito con un incremento dell'8% e ha quasi compensato la diminuzione della raccolta indiretta (-10,2%) pari a 19.405,4 milioni. Sia il risparmio gestito, pari a 7.863,2, sia il risparmio amministrato, pari a 11.542,2 milioni, sono diminuiti rispettivamente del 14,1% e 7,3%.
"I numeri sono positivi anche se il 2011 è stato un anno complicato, in particolare la seconda parte, per quanto riguarda il problema legato ai debiti sovrani", ha affermato Ennio La Monica, dg dell’istituto, sottolineando che lo scorso anno non c’è stato nessun problema di credit crunch o di restrizione del debito.
Nonostante l'attuale situazione generale, la banca stima di poter proseguire nel suo percorso di crescita con "adeguati ritorni reddituali". Inoltre, Banca Carige non ha allo studio alcuna operazione sul capitale. Parola di Berneschi: "nel 2012 non ci pensiamo proprio", ha detto, "facciamo operazioni per far emergere il patrimonio di fatto immobilizzato in un certo modo e che emergerà secondo i ratio di Basilea 3".
"Per quanto riguarda i nostri piani di espansione, è vero che se le cose vanno male si possono anche creare delle opportunità ma è importante che queste vengano valutate attentamente". Allo stato attuale non ci sono allo studio acquisizioni. "Il nostro obiettivo è essere in linea con Basilea 3", ha proseguito il presidente.
Tanto che Banca Carige "è in linea con i criteri imposti da Basilea 3", ha assicurato il presidente, Giovanni Berneschi. Nei prossimi mesi le banche si troveranno a fronteggiare le penalizzanti norme di settore introdotte in questi anni e più recentemente, che stanno progressivamente regolamentando il pricing dei servizi bancari e imponendo requisiti di patrimonializzazione crescenti.
La costante attenzione posta dal gruppo Carige ai profili di liquidità, patrimonializzazione e rischio, il ritorno di efficienza dagli investimenti in information technology proseguiti anche nell'esercizio concluso, nonché l'andamento dell'intermediazione e della redditività dei primi mesi del corrente esercizio, consentono di ritenere, anche in prospettiva, il proseguimento dell'equilibrato percorso di crescita del gruppo, con adeguati ritorni reddituali. source