Carlino e De Bona, Bonali e il consigliere comunale Pd che con l’Alquati ha interesse a tacere, “inciuciato” per un “sacco di soldi” alla cooperativa dove lavora

Creato il 18 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Questa è la terza parte dell’email che abbiamo ricevuto da una persona interessata a migliorare la vita politica cremonese, senza colpire in alcun modo destra o sinistra, ma solo vivacizzando il dibattito. L’effetto di una pubblicazione di un’email può essere anche choccante, in realtà il desiderio che ci anima è tutt’altro che polemico. Vorremmo semplicemente più trasparenza per dare ai lettori la possibilità di conoscere meglio quello che pensano i protagonisti del dibattito, visto che di informazioni e opinioni ne circolano poche a Cremona. La civile conversazione che unisce tutti gli uomini qui è bloccata, congelata da un unico giornale schierato in modo abbagliante col centrodestra perrista. Laura Carlino qui afferma che c’è un consigliere comunale del Pd che “fa avere un sacco di soldi” in una cooperativa in cui lavora, e che non può criticare l’assessore Jane Alquati. Allora è intervenuto Bonali, prendendosi anche un rischio, perché in un partito non ci si calpestano i piedi. Complimenti quindi anche a Bonali, non solo alla Carlino. Ma perché Laura Carlino non fa lezione di politica direttamente, esponendosi anche a critiche? Purtroppo ci tocca leggerla per vie traverse! E perché Bonali continua ad attaccare la De Bona?

attaccare la De Bona non è una semplice fissa: a lui (Bonali, ndr) il PD ha affidato la cultura, degli ambiti dell’Alquati dovrebbe interessarsi un altro (Alessandro Corradi, ndr). Che poi quest’altro non lo faccia in parte per inadeguatezza, in parte perché inciuciato (lavora in una cooperativa a cui l’Alquati fa avere un sacco di soldi, quindi ha interesse a tacere!), è un problema del PD. Daniele ha comunque “sforato” rinfacciandole i progettini inutili, ma non gli competerebbe. In un gruppo consigliare numeroso come il suo (e come era il mio ai tempi, quindi ne ho esperienza), se ci si pestano i piedi a vicenda sono casini. E comunque la De Bona va attaccata a prescindere perché è l’anello più debole, e la strategia politica vuole che su questi si batta in continuazione perché la gente non si dimentichi. Lei, fra l’altro, continua ad offrire il fianco, per cui è fin troppo facile. E poi, il responsabile ha sempre torto, come nelle aziende; anche se le circostanze attenuanti ci sono non interessano a nessuno. In ambito pubblico, mentre il dirigente (anche incapace) è inamovibile e ha sempre mille scuse, il politico (che è anche la figura più esposta mediaticamente) ha i meriti o le colpe, a prescindere. La De Bona ha la “colpa originale” di aver accettato un ruolo per il quale è assolutamente inadeguata, e nessuno è disposto a perdonarglielo! Anche perché se asfalti le strade ne parlano nei bar, se ti occupi di cultura ne discutono le teste pensanti. E lei non può competere con i loro giudizi impietosi. Se l’è voluto; avrebbe dovuto andarsene molto tempo fa con dignità (le era stato offerto un promoveatur, ma lei si è intestardita a voler portare a termine il mandato!), ora soccombe nella vergogna.

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