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Carlo Cane intervistato da Lottie Storey per Coates and Scarry
Creato il 20 febbraio 2013 da Roberto MilaniL'amico Carlo Cane intervistato da Lottie Storey per Coates and Scarry
1) Lei ha lavorato come orafo prima di dipingere. Ha suo avviso, era una transizione
abbastanza naturale?
R) Penso di si, l'orafo è un mestiere di alta precisione e rigorosità.
2) Vede delle parallele tra il suo lavoro come orafo e la sua pittura?
R) Si le basi dell'orafo sono le stesse che si trovano nella pittura, precisione, rigorosità
disegno e creatività.
3) Il suo lavoro e molto architettonico. Ha della formazione tecnica?
R) No le mie architetture sono un ritorno al mondo orafo e precisamente alle mignature
dipinte con smalti, che all'età giovanile ritraevo l'arte imperiale di Traiano e Adriano con
resti del Foro Romano e del Colosseo.
4) I suoi panorami architettonici sono stati descritti come futuristici ma rivelano, altrettanto,
una assenza di vita umana. Perchè
R) L'uomo non c'è fisicamente ma è presente nelle sue costruzioni.
5) I suoi panorami architettonici contengono aspetti sia realisti che immaginari. Sto
pensando particolarmente alla serie di lavori che Lei ha esposto con Coates and Scarry
in cui le case sono sospese tra gli strati fogliari immaginari. Questa immagine riflette
la sua visione del futuro?
R) La mia visione del futuro immagina una sempre più armonia tra noi e l'ambiente.
6) Il lavoro che ha esposto con Coates and Scarry, le case e i condomini galleggiano
in aria, sospesi tra i panorami di alberi in cui la natura usurpa la vita urbana, tuttavia
le case sembrano delicatamente avvolte tra la flora. Era una decisione coscia?
Per Lei queste case sono rifugi o paradisi?
R) Si....é una situazione voluta e cercata. Per destabilizzare l'osservatore e porsi delle
domande, voglio far sognare le persone. Sono paradisi
7) Mi piace il modo in cui le sue pitture hanno una atmosfera universale, non sembrano di
appartenere ad un luogo specifico. Era la sua intenzione di creare lavori che potessero
interessare a molti e a vari livelli?
R) Ognuno difronte a un mio lavoro è libero senza bariere confini e si immedesima con lo
stato d'animo che ha in quel preciso momento e scopre di viaggiare col pensiero in mondi
in costante mutazione.
8) Quando guardo il suo lavoro, voglio sapere la storia contenuta nelle immagini. Lei ha in
mente dei personaggi particolari che vivono negli edifici dei suoi quadri?
R) Ritornando a quello che ho detto prima riguardante la libertà, ad ugnuno di noi, interpretanto
un mio lavoro scattano pensieri diversi che possono essere positivi o negativi, e ti portano
a immaginare di sognare e di uscire dalla realtà. Io vivrei bene in questi luoghi dove forse
troverei la giusta dimensione, con tanto amore per la vita e di tutto quello che ci cerconda.
Pensa; ti potresti trovare seduto a tavola con un bello scoiattolo. Come sarebbe magico!
9) Sono incuriosita dall'enfasi ecologica che il suo lavoro dimostra a suo avviso, che cosa ha
in serbo il futuro per il nostro pianeta?
R) Non sono un fanatico ecologista ma amante della natura e di tutte le sue forme di vita.
Forse ci stiamo spingendo un pò oltre il limite, l'uomo prepotente ed egoista, sta modellando
il territorio a suo piacimento senza rendersene conto che questo bellissimo pianeta non è
solo nostro. Quindi penso che estremamente necessario ristabilire un mondo dove ogni
essere vivente abbia il suo giusto spazio. E la mia pittura è testimone.
10) Potrebbe condividere con noi dei progetti interessanti e entusiasmanti come esempio
Hong Kong?
R) Grazie a Coates and Scarry che mi da l'opportunità di affacciarmi ad una realtà internazionale
piena di emozioni e stimoli. La dinamicità e il talento della Coates and Scarry forma una
miscela esplosiva.
Intervista di Lottie Storey per Coates and Scarry
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