«E' qui per Expo, dottore?», chiede il tassista.«Eh?», fa Carlo sovrappensiero.«Dico, è qui per Expo?»Sono quegli snodi della vita di un uomo che portano a vie senza uscita, maledizioni divine che colpiscono l'umanità contemporanea, piaghe della modernità.
Carlo sa che se dice sì quello comincerà a parlare dell'Expo.Se dice no, lo stesso.Se non risponde, quello insisterà gentilmente.Il fatto è che il tassista ha qualcosa da dire sull'Expo e la dirà in ogni caso, come quando si gioca a tennis contro il muro. Ecco: Carlo è il muro.Così prova ad andare giù duro:«No, vado ad un funerale».Quello sta zitto un attimo, e poi:«Mi spiace. Brutta cosa i funerali. Poi con 'sto traffico per questa cazzo di Expo ...».
Da “Dove sei stanotte” di Alessandro Robecchi (Sellerio)