Magazine Diario personale

Carlos Pellicer, Tu sei più dei miei occhi

Da Silvy56
Carlos Pellicer,  Tu sei più dei miei occhi
Tu sei più dei miei occhi perché vedi ciò che nei miei occhi conservo della tua vita e così cammino cieco di me stesso illuminato dai miei occhi che ardono del tuo fuoco. Tu sei più del mio orecchio perché ascolti ciò che nel mio orecchio conservo della tua voce e così cammino sordo di me stesso colmo delle tenerezze del tuo accento. La sola voce tua! Tu sei più del mio olfatto perché respiri ciò che il mio olfatto conserva del tuo odore. E così ignoro il mio proprio aroma, diffondendo i tuoi ambiti profumi, rapido frutteto di te. Tu sei più della mia lingua perché gusti ciò che sulla mia lingua serbo di te sola, e così resto insensibile ai miei sapori gustando il piacere dei tuoi, sapore unico di te. Tu sei più del mio tatto perché in me la tua carezza percepisci e sfoghi. E così sul mio corpo tocco la delizia delle tue mani bruciate dalle mie. Io sono solo lo specchio vivo dei tuoi sensi. La fedeltà del lago nella gola del vulcano.

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