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Carmen Consoli: il Tour Teatrale tra Intimità e Meravigliose Canzoni

Creato il 15 marzo 2016 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Carmen Consoli: il Tour Teatrale tra Intimità e Meravigliose Canzoni

Dopo l'atteso ritorno sulla scena musicale con le quaranta date del trionfale tour 2015 e la cancellazione delle esibizioni europee a seguito dei tragici fatti di Parigi, si è conclusa al Teatro Augusteo di Napoli la tournée invernale di Carmen Consoli. Tredici sold out nei teatri italiani che hanno permesso alla cantantessa di riproporre il nuovo album e riprendere il dialogo col suo pubblico riabbracciato dopo un interminabile quinquennio di silenzio.

Una bella abitudine di tornare, per parafrasare il titolo dell'ultima fatica musicale, per un'artista che non ha mai fatto mistero della sua fame da live. E la cantantessa, chitarra alla mano, look minimal con maglia e gonna in pelle a vita alta, con tonalità tra il rosa e l'arancio, non ha affatto tradito le attese: una splendida performance, quella a cui abbiamo assistito al Carisport di Cesena, per l'occasione riadattato a teatro, in un'atmosfera intima e piacevolmente raccolta.

Venticinque canzoni, con nuovi arrangiamenti e significative variazioni in scaletta rispetto al tour estivo, introdotte da Sud Est, salto nel passato datato 2009, e la romantica San Valentino, tratta dal nuovo album, entrambe eseguite in solitaria. Poi, tutte d'un fiato, Pioggia d'aprile, Il pendio dell'abbandono, la nuovissima Ottobre, Guarda l'alba, AAA Cercasi, Perturbazione atlantica e brani evergreen quali Mandaci una cartolina, Fiori d'arancio, L'eccezione, Venere, c on l'amore a far da filo conduttore al racconto musicale.

Poche parole, per ricordare la struggente fase adolescenziale degli amori non corrisposti ed i preziosi, coloriti, consigli di nonna Carmelina Cardillo ("Difendi sempre la dignità del tuo cuore, e ricorda che scecchi, asini alla fiera ce ne sono quanti ne vuoi...").

A seguire, La notte più lunga, spunto per toccanti riflessioni sull'immigrazione ("Le nostre coste sono diventate tristi scenari di disgrazia. Noi occidentali siamo entrati con arroganza nei territori di questa povera gente, promettendo loro libertà e sventolando il vessillo della felicità. Nulla di tutto ciò è avvenuto ed ora questa gente bussa alle nostre porte"), un'esecuzione da brividi de L'ultimo bacio e l'immancabile In bianco e nero, divenuta inno della raggiante Catania e motivo di orgoglio dei tanti catanesi presenti in sala.

Due ore e mezza di splendida musica, interrotte solo da un gradito assolo dai ritmi partenopei eseguito in platea da Valentina Ferraiuolo, già solista dell'Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, ed oggi punta di diamante di una formazione ulteriormente impreziosita dalla presenza di Roberto Procaccini alle tastiere, dal violino di Adriano Bonanni, dal violoncello di Claudia Della Gatta, dal basso di Luciana Luccini e dalla batteria di Fiamma Cardani, nonché dalla chitarra di Massimo Roccaforte, storico compagno di avventure di Carmen Consoli.

Un concerto che ha regalato momenti di emozione con Non volermi male, brano del 2000 eseguito con l'accompagnamento del pianoforte della bolzanina Elena Guerriero ed una coinvolgente versione di 'A finestra, apprezzata e seguita dal pubblico romagnolo nonostante il dialetto siciliano.

Un crescendo di ritmi che ha permesso all'estasiata platea di ascoltare anche brani come Oceani deserti, Sintonia imperfetta, Orfeo e grandi classici come Amore di plastica, Parole di burro, Geisha.

In conclusione, una cantantessa, protagonista sobria e compiaciuta, che si gode la sua piena realizzazione e dona ai fan ancora un ultimo bis ( Confusa e felice), con la promessa di non smettere con questa meravigliosa abitudine di tornare.


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