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Carnage – atto unico di Roman Polanski

Creato il 05 ottobre 2011 da Soloparolesparse

Il bel Carnage di Roman Polanski deve molto (moltissimo, in verità) alla commedia Il Dio del massacro di Yasmina Reza da cui è tratto.
Polanski riporta il testo teatrale al cinema scegliendo un’ambientazione che più teatrale non si può: l’intero film si svolge infatti in un’unica sequenza in un’unica location, in pratica abbiamo un film in un atto.

Carnage – atto unico di Roman Polanski

Due coppie di genitori si ritrovano in casa di una delle due per stemperare uno scontro tra i rispettivi figli: un ragazzo ha spaccato due denti con una bastonata al compagno.
I genitori della vittima vorrebbero appianare tutto senza drammi e quelli del bastonatore sembrano intenzionati ad accogliere la richeista.
Solo che man mano che l’incontro prosegue vengono fuori le vere idee delle due coppie che finiscono per trovarsi sempre più lontani.

L’ottimo risultato di Carnage è (mi sembra evidente) in gran parte merito del quartetto di protagonisti, capaci di mostrare forza ed esperienza senza nessun calo di tensione per tutta la durata del film.
John C. Reilly e Christoph Waltz sono ottimi ma Jodie Foster e Kate Winslet sono davvero eccellenti.
Bravi tutti sulla singola interpretazione e nell’interazione tra di loro. Non mi dispiacerebbe rivedere lo stesso cast interpretare la stessa vicenda in teatro e vedere cosa ne viene fuori sera dopo sera.

Tutto viaggia sulle sensazioni dei protagonisti.
La facciata che vogliono mostrare agli altri, il nervosismo, l’imbarazzo. E poi, man mano che lo scontro si fa duro, le vere convinzioni che vengono fuori, si fanno strada ed esplodono nello scontro.
I quattro sono tutti perdenti, da Alan che chiarisce fin dall’inizio il suo disaccordo per quel tentativo di conciliazione, a Penelope che invece ha organizzato il tutto e sembra spinta da un vero bisogno di lealtà e pace universale.

Carnage – atto unico di Roman Polanski

E nello scontro continuo che Carnage ci regala, le coppie si mischiano e così troviamo le due donne alleate contro i due maschi, le due coppie che si scontrano tra di loro, ma anche l’incrocio di coppie fino ad arrivare ad un inevitabile finale tutti contro tutti su qualunque argomento si discuta.

Il risultato è davvero un massacro di sentimenti che rimette in discussione quattro vite.

La mano di Polanski si sente in realtà poco, se non nell’abilità di organizzatore, di guida per gli attori e nella scelta di alcune interessanti inquadrature (i giochi con lo specchio) che danno movimento e ritmo ad un film che, come detto, si svolge tutto in un’unica ambientazione.

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