Roman Polanski decide di mettere in scena Carnage rifacendosi alla pièce teatrale di Yasmina Reza "Il dio del massacro". Un testo fatto e rifatto nell'Occidente, amato dai produttori teatrali e interpretato da attori come James Gandolfini, Ralph Fiennes, Isabelle Huppert in Francia e in Italia da Silvio Orlando.Una rissa tra adolescenti farà da epilogo a un dramma da camera (altro che commedia), ambientato in un appartamento di Brooklyn. I Longstreet proprietari dell'appartamento/palcoscenico, e genitori del ragazzino che ha avuto la peggio, decidono di ricevere i Cowan, controparte rappresentativa del figlio "pazzoide". La calma e il contegno iniziali finiranno per esplodere poi insieme alla natura dei quattro personaggi, tra battibecchi velenosi e rinfacci continui. I buoni propositi con i quali i coniugi Longstreet si presentano verranno lentamente abbattuti e a prendere il sopravvento sarà invece la reale natura di questi genitori incapaci di gestire le conseguenze di una rissa che ha visto coinvolti i propri figli.
Le performance dei quattro attori fanno di Carnage uno "spettacolo" attoriale come non se ne vedevano dai tempi di Buñuel e del suo L'angelo sterminatore, anche lì i personaggi vengono risucchiati dalle pareti di un appartamento borghese fino all'esasperazione. Praticamente "tu" spettatore, povero e indifeso ti senti risucchiato e arriverai alla disperazione proprio come questi quattro isterici che si muovono sulla scena. La nausea della signora Cowan (una grandissima Kate Winslet) colpirà anche te fino all'esito più disgustoso e "vomitevole". L'ira e instabilità della signora Longstreet ( perfettamente incarnata da Jodie Foster) finirà per essere anche la tua. L'odioso signor Cowan (Christoph Waltz) e quel maledetto BlackBerry e un imbarazzante venditore di maniglie (John C. Reilly) bastano a fare di un film il miglior/peggiore della vostra vita... Può sembrare contorto lo sò, se avete visto Carnage però vi è più chiaro.
Non è la prima volta che Polanski ti nega una via di fuga, qui però a me ha tolto l'aria. Ero sul divano, da sola e non riuscivo a trovare pace. Mi alzavo, mi mettevo di nuovo a sedere, poi allungavo le gambe e poi facevo due passi, mi mangiavo le unghie...cioè, NO!!!Polanski io ti ho odiato dal profondo, e ti odio ancora perché mi hai sbattuto in faccia uno dei mali più grandi del mondo e degli uomini, un male chiamato ipocrisia. L'ipocrisia come qualcosa che va ad annientare i figli che crescono seguendo le misere lezioni di vita impartite da genitori in perenne conflitto interiore. Genitori sordi, ciechi che non hanno voglia di guarire pur di continuare a barcamenarsi nella loro asfisiante vanità. Incapaci di risolvere i propri problemi, figuriamoci cosa combinano quando in ballo ci sono le questioni dei figli. Genitori che sanno mantenere la calma e il contegno di fronte alle risse dei figli, le loro gesta inspiegabili; gli stessi però che vanno "in bambola" se gli rovesci la borsetta, gli affoghi un BalckBerry oppure gli "imbratti" un libro d'arte buttato in salotto. Cos'è questa?
Carnage è verità, e la verità si sa, fa male...