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Fuori e dentro le cose: il passo è così piccolo,il limite un bicchiere di Scoth. Analisi,comprensione,studio. Due facce della morale a confronto in una stessa stanza. La coppia: ciò che rimane di essa, messa a nudo in tutte le sue limitazioni umane. Appendice di uno spasmodico lavoro o corollario di un quadretto eticamente convincente? La coppia: questa frenetica ricerca della vita in due,quasi apice sacramentale dell’individuo,il superamento di se stessi,dei propri limiti per l’altrui felicità. E se da una parte c’è il coniugale che si ostenta,prima ancora ci sono due donne e due uomini con le loro fragilità. Qual’ è il migliore? Verrebbe da chiedersi in maniera grossolana..chiaramente non c’è risposta. Perché se è facile parlare dei problemi del mondo con il frigo succulento e le edizioni esclusive di pittura su un tavolo, ben in vista,è anche vero che fa vomitare la totale indifferenza rispetto a certi problemi. Inevitabile provare smarrimento e chiedersi in quale parte sto in questa scena teatrale così vera e veritiera che in modo assoluto-esemplare riesce a penetrare nelle più intime e nascoste,profonde crepe dei questa “elevata”società moderna. Il matrimonio diventa un pentolone dove poter metterci dentro tutto a cuocere a fuoco lento fino all’ebollizione/esplosione. Ansie,insicurezze,paure,frustrazioni,solitudini,arrivismo,desideri mai realizzati per i quali, forse, si è lottato poco, soldi, ideali da solo da spolverare,sgomento. Dov’è finita quella pienezza,quel completamento,quell’ equilibrio che si può raggiungere solo quando si ama con chi si ama? Dove sono gli occhi di chi guarda con amore chi ha scelto per scrutarne desideri, preoccupazioni, frustrazioni, pensieri più profondi?Si è totalmente soli anche in due.Con prosternazioneSimona