"Carne de fieras", è uno dei primi esperimenti di cinema anarchico emerso nel corso della guerra civile spagnola. Le riprese erano cominciate il 16 luglio del 1936, un giorno prima della rivolta militare di Francisco Franco, ed il 19 dello stesso mese dovettero essere temporaneamente sospese, fino a quando, non senza qualche difficoltà, il Sindacato dei lavoratori dello spettacolo decise di portarlo a termine, considerato anche il fatto che molte famiglie dipendevano dai salari legati a quel film. Pochi giorni dopo, le riprese erano state portate a termine e, senza dubbio, da lì non ci volle molto a finire il montaggio. Ma a quanto pare, il film non venne mai proiettato in alcuna sala cinematografica fino al 1992, 56 anni dopo!
Del restauro, e del montaggio del materiale originale, se ne fece carico nel 1992 Ferrán Alberich. C'è da dire che la sceneggiatura era stata perduta, ragion per cui vennero seguite le istruzioni dei "ciak" ed i frammenti del copione che erano rimasti.
Il film è la storia di Pablo, un pugile innamorato della propria moglie, Aurora, la quale, però, ha una relazione con un cantante di cabaret. Pablo che sorprende gli amanti, chiede alla moglie il divorzio. Ma entra in una profonda depressione che gli farà perdere un incontro di boxe. E' a questo punto che conosce Marlène, un'artista di varietà il cui numero consiste nel ballare nuda in una gabbia con quattro leoni, la quale è sentimentalmente legata al suo partner, il domatore Marck. Gli avvenimenti precipitano quando Marck cerca di aggredire Pablo, che ha preso a frequentare con assiduità lo spettacolo di Marlène. Pablo è vittima di un’aggressione che la polizia attribuisce al domatore, ma sarà grazie a Perragorda - un bambino adottato da Pablo - che si scoprirà la vera identità dell'aggressore.
Diretto dall'anarchico Armand Guerra - giornalista, scrittore e regista - che nel film interpreta anche il ruolo di Lucas, il servo del domatore, il film appare decisamente innovativo per la sua epoca. Il modo in cui vengono trattate le relazioni fra i personaggi, la naturalezza con cui viene assunto il divorzio, le condizioni di miseria di alcune classi sociali, sono tutte delle novità per l'epoca; come il bambino adottato dal protagonista che raccoglie mozziconi nei parchi.
La principale novità, senza dubbio, sta nelle sequenze in cui compare il corpo nudo di Marlène Grey. Non è certamente il primo nudo della storia del cinema, ma è quello, fra i primi, in cui ricorre maggiormente. Ci sono due sequenze di circa 3 minuti in cui l'attrice si muove, ballando nuda dentro la gabbia dei leoni. Tali scene, allora, erano riservate alle pellicole che giravano nei circuiti clandestini del cinema pornografico e, pertanto, sorprende la naturalezza con cui il nudo viene trattato in un film creato per il circuito ufficiale.
Una piccola nota; al minuto 13:16, in una scena girata in esterno, ai tavolini di un bar, si possono vedere miliziani armati di fucile che controllano il movimento delle persone per la strada.
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