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“Carne e sangue” di Patricia Cornwell: il passato è sempre in agguato e pronto a colpire

Creato il 07 febbraio 2015 da Alessiamocci

“In cima al vecchio muro di mattoni in fondo al nostro giardino vedo riflessi ramati che mi ricordano scaglie di avventurina. Penso alle case del rio dei Vetrai, a Murano, con la facciata in colori pastello e il tetto di tegole, alle fornaci e ai maestri soffiatori che lavorano il vetro fuso, e porto fuori due caffè dolcificati con il nettare di agave, attenta a non rovesciarli”.

Ventidue volte protagonista di un romanzo, vincitrice di numerosi premi ed ispiratrice di best seller internazionali. Parliamo di Kay Scarpetta, l’anatomopatologa più famosa al mondo, e dell’ennesimo libro che ha ispirato alla sua autrice, Patricia Cornwell. L’uscita di “Carne e sangue”, edito da Mondadori nel novembre 2014, ha rallegrato gli appassionati del genere che, da molti anni ormai, hanno a che fare con le accurate autopsie della dottoressa Scarpetta, descritte nei minimi particolari e attendono con ansia di poter leggere un nuovo episodio di questa squadra di investigatori, oramai collaudata.

Questa volta, Kay e il marito Benton Wesley, profiler dell’Fbi, non riescono a godersi una bella giornata di sole, che avrebbe dovuto proseguire con una vacanza a Miami. Nel giorno del suo compleanno, il 12 giugno, mentre si sta godendo un barbecue con il coniuge nella loro casa di Cambridge, nel Massachussets, Kay nota sette centesimi di rame disposti in fila sul muro del giardino.

Non si tratta di un banale gioco di bambini, poiché le monetine sono perfettamente allineate e lucide, quasi fossero nuove, nonostante rechino tutte il 1981 come anno di fabbricazione. Guarda caso, lo stesso anno di nascita della nipote Lucy, genio dell’informatica ed esperto pilota di elicotteri, amante di macchine di grossa cilindrata. Kay e Benton pensano subito ad un sinistro messaggio che una mente disturbata voglia comunicare loro.

Nel frattempo, il fedele detective Pete Marino informa la dottoressa Scarpetta che, a pochi passi da casa sua, qualcuno ha sparato ad un insegnante di musica, mentre si apprestava a scaricare la spesa dalla sua auto. L’uccisione di quest’uomo sarà soltanto uno dei numerosi omicidi che la vicenda vede concatenarsi, dove si profila l’ipotesi della presenza di un cecchino che colpisce a caso e spara con estrema precisione. Ma troppe sono le coincidenze e i ricordi che tornano dal passato di Kay Scarpetta, per credere a semplici fatalità. Una mente diabolica sta tramando nel buio. È molto vicina al gruppo ed è tornata, forse più crudele di prima.

Sono cresciuta con i libri di Patricia Cornwell, li ho letti tutti e ogni volta che ne esce uno nuovo, lo compro, sperando di ritrovare la Kay Scarpetta degli esordi, quella di “Postmortem” ed “Insolito e crudele”, tanto per intenderci. Al tempo in cui Kay non era ancora una “superdonna”, bensì un normalissimo medico legale, con le sue debolezze e le sue incertezze, che faceva con coscienza il suo dovere. In sunto, quando la protagonista dei romanzi di Patricia Cornwell era più “umana”.

Conosco tutti i personaggi minori, da Marino a Lucy, da Benton a Janet, compresi gli animali che possiedono e i soggetti negativi delle varie storie, i cosiddetti “assassini seriali” che si sono alternati nel corso degli anni. Per questo, quando leggo questi libri mi sento un po’ in famiglia, e credo che sia una cosa che capita a tutti coloro che li hanno visti crescere ed invecchiare.

Mi chiedo il perché, ad un certo punto, le trame della Cornwell abbiano “virato” così tanto dal verosimile, per sprofondare in un “cul- de- sac”, fatto di tecnologia a tutti i costi, dove sistemi computerizzati e droni hanno sostituito indagini svolte da esseri umani; alcuni personaggi sono diventati quasi ridicoli, talmente sono pieni di sé, avviandosi su una linea che non prevede ritorno.

La prosa della Cornwell è evocativa e pulitissima, davvero molto piacevole. Ma le storie, sono divenute troppo contorte, ai limiti della credibilità. Si spera sempre di vedere qualcosa di nuovo, ma ultimamente l’autrice fa continuamente ricorso al passato, andando a riesumare colpevoli di cui non ricordavamo più nemmeno l’esistenza. Ricorre a complotti orditi sempre contro di lei o la nipote Lucy. Possibile che tutto il mondo ce l’abbia con loro? E puntualmente, Benton Wesley, sa ogni cosa, ma non parla. Siamo sicuri che Kay Scarpetta voglia condividere la sua vita con un marito che le nasconde sempre la verità di ciò che accade?

Spero di tutto cuore di poter leggere presto un nuovo episodio di questa serie, dove i personaggi sono tornati quelli di un tempo, dove vi sia semplicemente un omicidio e un colpevole da scovare, senza scomodare ogni volta la Cia, oppure gridare a manipolazioni e complotti artificiosi. E soprattutto dove l’assassino sia un personaggio nuovo, non ripescato sempre nella stessa cerchia di persone. Sono certa che Patricia Cornwell saprà mettere a frutto la sua fantasia. In passato, lo ha ampiamente dimostrato.

 

Written by Cristina Biolcati

 


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