Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’… così cantava Dalla ma io, caro amico, ti scrivo perchè non so pensare ad altro, non oggi che è un anno che non ci sei più. Quante cose dovrei raccontarti di quest’anno, forse poche in fondo, in fondo senza ti te ho perso un pezzo di me, lo vedo lì bloccato in fondo alla mia anima, so che da qualche parte c’è ancora un cuore e ci sono ancora emozioni ma penso di aver perso la chiave per arrivare fin laggiù.
L’amicizia tra uomo è donna è una cosa così difficile ma così bella. In quanti hanno sospettato che io e te stessimo insieme, anche i tuoi genitori, me l’hanno anche detto, ho riso un sacco. A un fidanzato gli avrei menato se mi avesse chiamato tutte le volte che mi chiamavi tu in una giornata!
Che raccontarti di questo anno…io e Andrea ce la stiamo mettendo tutta per portare avanti le serate e ogni volta che vediamo la sala piena, la gente che balla e le ultime canzoni che scorrono lentamente e sappiamo che la serata sta finendo, io sorrido pensando che ne saresti stato contento. Già, fine serata era il tuo momento favorito, facevi mettere “l’ultimo della sera” e canticchiavi “che figata di serata….” ridendo. Tu eri quello delle sigle, del mettiamo sempre la stessa canzone a fine serata. Come quella volta che, dopo un Halloween particolarmente riuscito, alla faccia della concorrenza decidesti che la chiusura alle nostre serate era “We are the champions”. Gian che raccontarti…senza di te ogni tanto si mette della “busseria”, più di ogni tanto…diciamo spesso, lo so questo non lo apprezzerai, tu preferivi il divertentismo come quella sera che, a fine serata, mettesti 3 volte di seguito “Cacao meravigliao” solo perchè 4 ubriachi facevano il trenino. Con te era impossibile essere giù di morale, impossibile arrabbiarsi, nonostante ce la mettessi davvero tutta da parte tua.
Ho comprato casa Gian, ti sarebbe piaciuta. Ancora ricordo quando mi portasti a vedere la tua con ancora la plastica sulla porta. “Ha il giardino!” mi dicesti entusiasta…cercai di farti capire che il parcheggio dell’Ikea non fosse un giardino ma tu eri così contento che decisi di prendere il lato positivo e di chiamarti ogni volta che andavo all’Ikea per farmi portare i mobili in centro! Quante case ho cambiato, in quante mi hai aiutato a traslocare…aiutato poi…non hai mai alzato una scatola ma ci sei sempre stato, preparando drink o cercando di tirarmi su di morale. Come quella volta in cui me ne andai di casa dove vivevo col mio ex perchè lui aveva un’altra e strappai tutte le foto e decapitai tutti i peluche e tu lì, sempre lì, con il tuo fare da signor Wolf il risolvi problemi, calmo tra le mie urla e i miei pianti “Stasera suona Cesare in piazza, mangia e vacci”. Non potevo dire no.
Che più è successo in questo anno…niente…non ho nessun fidanzato, finchè c’eri tu mi moderavo e poi tu li minacciavi. Minacce prive di senso ma pur sempre minacce “Se le fai del male non lavori più!” quando uscivo con qualcuno delle serate. Alla fine mi facevano del male e continuavano a lavorare ma tu non gli parlavi più e gli facevi i dispetti. Stavi anche imparando a mettere cd per fare gli sfregi a quel cretino del mio ex. Quante serate ho passato al telefono perchè dovevi farmi sentire come suonavi, o una canzone nuova, o una che ti piaceva…Quando mi piaceva qualcuno lo sapevi dopo tre secondi “Ma te uno normale no? Non dico chissà che ma normale….” mi dicesti un giorno a casa. Scoppiai a ridere, avevi ragione. Ma ora non so scegliere, senza i tuoi consigli non so se uno è abbastanza anormale da piacermi, non so chi chiamare quando al primo appuntamento lui mi invita a prendere un gelato per chiedergli “Ma tu che sei del nord….se uno del nord mi invita a prendere un gelato….intende davvero un gelato?”
A proposito di canzoni…mi avrai mica omesso una piccola cosa? Max Pezzali e Cesare Cremonini hanno fatto una versione de “Gli anni” e tu lo sapevi benissimo visto che avevi il cd! Ricordo come fosse ieri la sera in cui abbiamo rotto il mio pc perchè stavamo discutendo su chi fosse più sensibile se Cesare o Max, con testimonianza video di una vecchia intervista doppia alle Iene in cui un Cesare in versione brucaliffo era in pace col mondo, mentre Pezzali, spero sotto l’effetto di qualche droga anche lui, buttava gattini abbandonati al ciglio della strada e faceva abortire donne. E nella foga della nostra discussione alle 4 del mattino in un after a casa mia, un bicchiere di vino bianco fermo cadde sul mio pc. Persi l’uso della z della s e della w. Ma il giorno dopo mi portasti una tastiera usb. Da un anno non faccio più after. Anche i buttafuori una sera mi hanno detto che eri l’unico che riusciva a far fare after anche a loro, sempre con la solita minaccia “O resti con noi o non lavori più”
Quest’anno non sono uscita molto, se non per lavoro. D’altronde qua la gente si sposa e si fidanza. Non c’è più nessuno che mi chiama chiedendomi di vestirmi a tema per uscire…nessuno che mi porta a una festa in piscina in una piscina alta 10 centimetri dicendomi anche “metti il costume”. Solo tu ballavi anche sotto la pioggia, solo tu trovavi il sorriso in ogni situazione e lo trasmettevi al resto del mondo, solo tu apprezzavi una parrucca e un panda gigante dietro il bancone. Stasera brinderò per te, brinderò a tutte le cose belle che mi hai dato, a tutti i momenti passati insieme. Mi manchi amico mio, ogni giorno. Ed è qualcosa di terribile che solo chi ci è passato può capire e non lo auguro a nessuno al mondo.
Gian non ci credo al paradiso e manco tu nella tua strana e assurda religione inventata da te ci credevi. Ma se mai dovesse esistere dagli fuoco da parte mia per punirli di avermi tolto il mio migliore amico ma non prima di avergli insegnato a fare una festa come si deve nonostante l’alcol del discount! Brinda con noi stasera perchè non ci hai lasciato mai, fammi ballare ancora una volta.