Carissimo Babbo Natale,una lettera da parte mia non l’hai ricevuta mai. E siccome io non sono mai stata tanto brava quanto in questo 2013, eccola qui tutta per te. Forse è un po’ prestino ma per mettere a posto tutto quello che ti chiederò, devo giocare d’anticipo.
Hey barbetta bianca, quanto sono stata buona? Dai, ripetilo insieme a me: “Sophie, sono fiero di te e realizzerò tutti i tuoi desideri”. Lo hai detto, non fare la carogna e non girarti dall’altra parte! Capisco che stiamo attraversando una particolarissima congiuntura economica e che la coperta è troppo corta, l’evasione è troppo alta, lo spread per fortuna si è abbassato, la Germania picchia duro, il valore dell’export potrebbe migliorare, i fondi di solidarietà europei non bastano per le emergenze di questo Paese, i paradisi fiscali sono troppo lontani.
Continuo? Ma no, tu sai già tutto. Dove eravamo rimasti? Ah, sì, quindi, date le precedenti non chiedo oggetti (quelli me li compro da sola) ma opere di bene.Hai afferrato il concetto? Se vuoi, te lo spiego meglio. Ho tutta una serie di desideri che non costano proprio nulla. Ma se ti dico, niente, significa proprio neanche un centesimo. Non devi, in soldoni, togliere a nessuno per dare a me. E poi tu sei Babbo Natale e non Robin Hood.Quello che ti chiedo però vorrei che fosse a fondo perduto. Nel senso, tu lo concedi ma poi io non voglio sentirmi debitrice. Se nel 2014 deciderò di essere meno buona rispetto a questo anno appena trascorso, non devi passare a ritirarlo.Allora, parcheggia un attimo le renne e mettiti comodo.