"Pondering" - Stock Photo by stockers9
Potrei dire che non so a chi dare i resti.
Oppure che non ho un minuto di tempo libero per aggiornare il blog, di tanto in tanto.
Ma non sarebbe del tutto corretto.
Perchè si, sto avendo delle giornate assai piene di eventi, appuntamenti, visite, colpi di scena tutti insieme come non mi era accaduto in 39 anni di esistenza (se non per la breve, ma intensa fase di passione familiare quando annunciai ai miei di voler sposare il maritozzo…).
Ma tempo per ponderare, scrivere e sognare ce l’avrei.
Solo che lo passo a dormire.
O, meglio, crollo dal sonno ad ogni orario possibile e immaginabile.
Senza scendere troppo nei dettagli, diciamo che siamo passati da mesi di pianificazione teorica direttamente alla fase pratica.
Che, essendo tale, presuppone una serie di azioni concrete per chiudere determinate cose per poi essere in grado di aprirne delle nuove.
E, quindi, sono giorni intensi.
Visitiamo paesini, andiamo al mare, vediamo case, parliamo con persone.
E ci portiamo dietro il mio parentame.
Che, oltre ad avere il compito di consigliare, si dilettano (perchè arrivati ad un certo punto sono certa che, un pizzico di divertimento sotto sotto ce l’hanno) nel crearci tutti i possibili sensi di colpa esistenti sulla faccia della terra.
Che uno si domanda: Perchè te li porti dietro?
Boh, forse per tentare di far capire loro che le mie decisioni sono state ponderate lungamente, che non sono colpi di testa passeggeri, che caratterialmente sono una che prima di fare mezzo passo si studia tutti i pro e i contro almeno 100 volte.
E che sono io.
Poi, invece, dopo che ti hanno concesso di parlare, ti fanno capire che non ti prendono sul serio, che non credono nelle tue potenzialità, che tempo un paio di mesi e torneremo indietro sconfitti e (come direbbero dalle mie parti) con le pezze dove non batte il sole.
Insomma, una catastrofe di dimensioni bibliche a sentire loro.
Vi risparmio le scene in puro stile Mario Merola.
Capite perchè appena si torna dalle suddette giornate io non veda l’ora di lascarmi cadere sul divano dove crollo letteralmente dalla stanchezza (psicologica, più che altro)?
Ora però è arrivato il momento di reagire.
Di ricominciare a scrivere.
E a riordinare le cose in casa e sul blog.
Ho tanto da scrivere, tanto da raccontarvi.
E un mare di sentimenti, sensazioni e pensieri da mettere nero su bianco.
Voglio farlo prima che le parole sbiadiscano come un ricordo lontano.
Sento il bisogno di scriverlo.
Perchè so che, tra qualche tempo avrò necessità di ricordare come mi sono sentita in questi giorni.
Per darmi forza.
E per continuare a pensare che, no, la nostra non è una decisione folle.
A presto con un post decisamente più chiaro!
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