Passo la vita ad emendarmi dal vizio capitale dell'invidia e dall'altro, meno capitale ma non meno insidioso, della nostalgia.
Adesso, per colpa tua, ti sto scrivendo indossando la maglietta di "The Rising" e ascoltando la playlist di Torino che tu, vigliaccamente, hai inserito in "Nato per rincorrere".
Fino a pochi giorni fa sapevo pochissimo di te. Avevo letto in un tuo racconto che abbiamo condiviso una sciagura: tifare per una squadra il cui centravanti si chiama Dino Fava.
Con una differenza, non lieve. Tu tenevi pure Marazzina e sei volato in A.
Io invece son precipitato in C1. O come cavolo si chiama adesso.
Però lo springsteeniano Ganci, che ti punì col Bari, mi ha regalato qualche momento di gioia. Non ridere, NON siamo pari.
Io Bruce l'ho visto meno del 10% delle volte che lo hai visto tu, ma la vita me l'ha cambiata lo stesso.
E anche se sei un poco più giovane di me, devo dire che adesso ti considero un fratello maggiore, per via di quelle 50 volte, e di Ashbury Park.
Le pazzie che hai fatto tu io son stato capace di farle solo per la Salernitana, e finchè non ho avuto i soldi per pagarmi lo sfizio, Bruce l'ho potuto solo sognare.
Ma nel mio piccolo, non mi sono fatto mancare niente.
Perdersi nei dintorni di Castelmorrone forse era più difficile per me, ma ci sono riuscito benissimo. E mi viene da ridere a pensare che magari, in quella notte vagabonda, ci siamo incrociati. Tranquillo, la macchina nera e sospetta non era la mia.
A Torino sono entrato nella leggenda. Non te lo racconto il mio giro in cerchi concentrici per ritrovare l'auto. Altri lo hanno fatto in maniera più esilarante.
Però mi faceva piacere farti sapere che grazie a quello svarione clamoroso ho trascorso una delle notti più belle della mia vita. Ho visto nascere un giorno nuovo in compagnia di un fratello che vedo troppo poco.
Grazie a Bruce. Un'emozione fortissima, a poche ore da quel "Loose ends" atteso da sempre, e che mi aveva provocato una forte traspirazione dagli occhi, per dirla alla tua maniera.
Insomma volevo farti sapere che ho letto ed apprezzato, e che se la prossima volta ti serve compagnia per perderti in viottoli di campagna, mangiare robaccia e vivere emozioni, non esitare a contattarmi. Senza offesa, sono un professionista.
Porto pure mio fratello. Just raise tour hand.
Con simpatia e per nulla celata invidia,
Johnny 99
Magazine Cultura
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