Ho avuto, quando mi sono laureato, una certa possibilità di scelta del mio lavoro. Avevo infatti un “posto fisso”, ma ho scelto un “posto libero”, che credo diverso da come Lei lo immagina per i giovani, oggi. Una breve premessa, qual’ora non se ne ricordasse, di cosa è l’ Italia, da dove proviene la nostra cultura e quali sono i nostri tesori. Ciò che abbiamo quotidianamente sotto i ns occhi , facendo parte del paesaggio, cui siamo abituati, non lo vediamo. Io dico che molto lo dobbiamo anche alla presenza cristiana in Italia e in Europa , non ci sarebbe stata la Cappella Sistina e nemmeno la Cupola del Brunelleschi a Firenze, ma anche opere minori, o il territorio stesso, che dove salvaguardato, svela la sapienza a e l’affezione di chi ci ha vissuto, e non direi in maniera monotona. Io sono siciliano e si sa, noi terroni del Sud amiamo a dismisura il nostro mare e il nostro cielo, i nostri cibi e desideriamo avere vicino le persone care; quando emigravamo in America, per fame, non mi pare in fondo fossimo così soddisfatti. Non credo sia il massimo fare sempre l’operaio alla Fiat di Termini Imerese a vita , tant’è che da li Marchionne ha deciso di andar via, ma nemmeno dover vivere in Cina o In Lussemburgo o anche Manhattan, tranne fosse per realizzare la propria vita li, come molti giovani italiani hanno già fatto, portandosi via i loro cervelli migliori in tempi non sospetti. Quindi direi che molta della bellezza del paese dove siamo nati, è il risultato di lavoro stabile, i contadini o i pastori si sono spostati pochissimo dalle loro terre e anche gli artigiani, e gli insegnanti e gli ingegneri. Quindi il posto fisso che Lei intende con accezioni negative, la monotonia del lavoro sempre uguale, penso sia rivolto esclusivamente al pubblico impiego, e anche a un mestiere come il Suo di professore universitario lo è. Ma è stato proprio così noioso il suo lavoro? Non credo. Come non credo sia bene cambiare mestiere a ogni chiaro di luna, e nemmeno cambiare luogo di lavoro, stare più tempo nello stesso posto anche tutta la vita lo ritengo un valore, così come fare lo stesso mestiere se si ha la fortuna di mettere a frutto i propri talenti e costruire li, dove si è una società migliore, costruendo rapporti umani di reciproca stima, non di prevaricazione o sfruttamento della posizione del bisogno altrui. Così avviene invece, quasi sempre, dove il lavoro risulta precario e temporaneo.
Ho avuto, quando mi sono laureato, una certa possibilità di scelta del mio lavoro. Avevo infatti un “posto fisso”, ma ho scelto un “posto libero”, che credo diverso da come Lei lo immagina per i giovani, oggi. Una breve premessa, qual’ora non se ne ricordasse, di cosa è l’ Italia, da dove proviene la nostra cultura e quali sono i nostri tesori. Ciò che abbiamo quotidianamente sotto i ns occhi , facendo parte del paesaggio, cui siamo abituati, non lo vediamo. Io dico che molto lo dobbiamo anche alla presenza cristiana in Italia e in Europa , non ci sarebbe stata la Cappella Sistina e nemmeno la Cupola del Brunelleschi a Firenze, ma anche opere minori, o il territorio stesso, che dove salvaguardato, svela la sapienza a e l’affezione di chi ci ha vissuto, e non direi in maniera monotona. Io sono siciliano e si sa, noi terroni del Sud amiamo a dismisura il nostro mare e il nostro cielo, i nostri cibi e desideriamo avere vicino le persone care; quando emigravamo in America, per fame, non mi pare in fondo fossimo così soddisfatti. Non credo sia il massimo fare sempre l’operaio alla Fiat di Termini Imerese a vita , tant’è che da li Marchionne ha deciso di andar via, ma nemmeno dover vivere in Cina o In Lussemburgo o anche Manhattan, tranne fosse per realizzare la propria vita li, come molti giovani italiani hanno già fatto, portandosi via i loro cervelli migliori in tempi non sospetti. Quindi direi che molta della bellezza del paese dove siamo nati, è il risultato di lavoro stabile, i contadini o i pastori si sono spostati pochissimo dalle loro terre e anche gli artigiani, e gli insegnanti e gli ingegneri. Quindi il posto fisso che Lei intende con accezioni negative, la monotonia del lavoro sempre uguale, penso sia rivolto esclusivamente al pubblico impiego, e anche a un mestiere come il Suo di professore universitario lo è. Ma è stato proprio così noioso il suo lavoro? Non credo. Come non credo sia bene cambiare mestiere a ogni chiaro di luna, e nemmeno cambiare luogo di lavoro, stare più tempo nello stesso posto anche tutta la vita lo ritengo un valore, così come fare lo stesso mestiere se si ha la fortuna di mettere a frutto i propri talenti e costruire li, dove si è una società migliore, costruendo rapporti umani di reciproca stima, non di prevaricazione o sfruttamento della posizione del bisogno altrui. Così avviene invece, quasi sempre, dove il lavoro risulta precario e temporaneo.
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