Magazine Atletica
Caro PB,
È ormai un anno che ci conosciamo, da quella fredda mattina in cui ci incontrammo a Trino. Venivo da una stagione di luci e ombre con prevalenza delle seconde e tu, che raggiunsi sul finire della stagione, mi aiutasti ad avere fiducia nel futuro (ti ringrazio per questo).
Da un po’ di tempo però sento che non mi rappresenti più come prima. Ho avuto prova del fatto che posso ambire a qualcosa di meglio e alcune prestazioni realizzate in gare diverse dalla mezza me l'hanno fatto capire. Non sei neppure un gran tempo in fondo, scusa se te lo dico:
unoratrentaquattroecinquantadue non è un'impresa di cui poter andare particolarmente fieri, da citare con orgoglio.
Voglio un pb nuovo sulla mezza! Ecco, l'ho detto, ho finalmente trovato il coraggio.
No dai, non piangere ora, non mi rendere tutto più difficile.
Pazienza se domani, a Rivarolo, tornerà il freddo, se nevicherà tanto che dovremo percorrere metà percorso con le ciaspole. Ci proverò comunque.
Perché il running è come la vita: se non osi, non ne cogli il vero senso. C'è sempre un pb da raggiungere ed è la voglia di osare che ti fa capire di essere veramente vivo.