Magazine Diario personale
Caro Settembre,era un po' che volevo scriverti. E niente, così non va.Tu sai quanto io ti sia affezionata, credo di avertelo dimostrato più volte (qui e qui, per esempio), ma quest'anno sei stato inutile e triste come un qualsiasi Febbraio, un Marzo, addirittura, un Agosto. Ecco, cominciamo proprio da qui, Agosto. Deve esserci stato qualche problema di comunicazione tra voi: non te l'ha detto che lui è l'ultimo mese dell'estate e tu invece dovresti traghettare le nostre anime accaldate e sudate sulla sponda di un fresco e rossastro autunno, mio dolce Caronte delle stagioni? Attenzione: sto parlando di me e te. Se tu altrove vuoi fare 30 gradi e regalare ascelle pezzate a piene mani, non ci sono problemi (anzi, posso darti il numero di alcuni amici twitteri che sarebbero ben lieti di trattenerti in queste condizioni ancora un po'). Però, Ciccio, qui siamo in Valle d'Aosta, quella che quando la nomini a qualcuno che abita più giù di Ivrea ti dice "Ah si, quella dove fa freddo" o "Ah ma voi lassù state sempre freschi". Glielo spieghi tu che non è vero? Vedi di darti una regolata.Vogliamo parlare anche della sessione di esami? Vero: io ci metto del mio a complicarmi le cose iscrivendomi a due esami in un giorno solo, però tu non mi hai facilitato le cose con queste date tutte vicine e mille altri impegni, tutti nello stesso mese.Poi vabbè, caro Settembre 2011, nel giro di due settimane ti sei portato via prima Lapino e poi il piccolo Cacao della mia amica Jo. Questo, senza scherzi, potevi davvero evitartelo.Mancano circa 36 ore e poi arriva Ottobre: tu vedi di levarti dalle palle senza strascichi e ulteriori danni.Con affetto,Arianna.