Luca,ho la coscienza di aver servito in questi anni con tutte le mie forze il mio Paese, e ne sono ripagato con un accanimento da parte di alcuni magistrati di Milano che non ha eguali nella storia.
Se non avesse eguali nella storia, ci vorrebbe una S maiuscola.
Si vuole distruggere fino in fondo la mia immagine di uomo, di imprenditore e di politico.
Immagine di uomo? Detta così sembra che i giudici milanesi gli vogliano grattar via la crosta di cerone permanente che lo contraddistingue da qualche lustro.
Solo io posso sapere quanto male ho subito e continuo a subire per avere scelto la strada dell’impegno politico.
E dàgli con l'egocentrismo. Se solo te puoi sapere, allora che ce lo racconti a fare se non possiamo patire le tue stesse pene?
Al termine di una vita di lavoro indefesso sia nella mia professione di imprenditore e in seguito nell’impegno politico, sono trattato peggio di un delinquente, con accuse che non trovano corrispondenza nei fatti e che sono state smentite nel corso del processo dibattimentale.
Attenzione, attenzione: Berlusconi ha scritto: «Al termine di una vita di lavoro indefesso». Sta parlando, chiaramente, della sua vita. Al termine. No, non in quanto si senta vicino alla sua fine naturale, quanto - lo dice esplicitamente - si ritiene di essere giunto al termine della sua vita lavorativa, quindi è in pensione, Berlusconi pensionato, vacanze, riposo, e meno rompimento di coglioni suo e nostro? Vorrei crederlo.
La decisione di impegnarmi nella vita pubblica, cercando di trasformare e di cambiare l’Italia, non mi è stata mai perdonata da tutti quei poteri che si sono visti insidiati nei loro interessi e nelle loro ambizioni.
Ancora con questa tiritera sui poteri. I poteri ce li hanno sempre quegli altri, lui non ce l'ha mai avuto il potere, povero impotente che non è altro.
Quello che più mi amareggia in questo momento è di constatare fino a che punto la giustizia può essere piegata a pregiudizi di carattere politico e ideologico.Ripeto: solo chi malauguratamente ha la sventura di entrare nel tunnel della mala giustizia può immaginare l’incubo che si sperimenta, la sofferenza che si prova a finire nell’ingranaggio disumano di una giustizia che sembra non rispondere più alle leggi, ai princìpi fondamentali del nostro ordinamento liberale, alle prove e ai fatti che emergono nel corso dello stesso procedimento.
Eh già, paura eh? Sei uscito dal tunnel del divertimento, dell'orgia di potere e ora tremi? L'importante è farsi trovare all'estero il giorno della sentenza definitiva.
La coscienza che ho di questa situazione, e la vicinanza della mia famiglia e di quanti mi vogliono bene e mi conoscono, mi dà la forza di continuare la battaglia per il riconoscimento pieno della mia totale estraneità a quanto mi viene addebitato.Spero ancora che giudici integerrimi e devoti unicamente alla legge e alla verità, decidano in piena coscienza e nel pieno rispetto della realtà dei fatti.
Pover'uomo, è stato abbandonato dai fatti. Non c'è più trippa per
Preghiamo per lui.