Fin da quando apparisti fra le trame della famosa calza che probabilmente qualche ministro marocchino sarebbe disposto a giurare che era già di Ruby, per me fu un colpo di fulmine. Nel senso che proprio mi fece l’effetto che può fare la folgore quando ti cade addosso: quindi fui scorticato e salvo per miracolo solo grazie alle protezioni che mi ero procurato in precedenza prendendo certe scosse nei dintorni di via Gaetano Negri.
Potrei anche chiedere i danni per l’allergia acuta che mi si è sviluppata al solo sentire “mi consenta” o al vedere comparire quella tua chioma disegnata come un’ombreggiatura di Jacovitti o un qualunque nano o ballerina o sicofante attorno al tuo doppiopetto. Compreso quello della illustre dama che parlava con i daini nel parco di famiglia o gli innumerevoli altri forniti dai solerti dipendenti in regime di mezzania. Per anni ho dovuto seguire i notiziari e leggere i giornali tenendo a portata di mano una fiala di cortisone per evitare lo choc anafilattico. Una condizione dura che mi ha spinto, per cercare guarigione e sollievo, a rivolgermi anche alla medicina alternativa, persino al luminare dell’omeopatia, prof Prodi. E’ stato terribile perché quel Prodi lo vedevo nella mia giovinezza che percorreva i portici avvolto in assurdi maglionazzi dolce vita come una sorta di trappista laico, senza dire dell’esame che mi capitò di dare con lui sussurrante come al piano bar.
Ma si sa che i mali estremi chiedono estremi rimedi. A dire la verità per un breve periodo ebbi una breve remissione dei sintomi, fino a quando non fu chiaro che l’illustre luminare mi stava curando iniettando ogni giorno dosi minime, ma crescenti di berlusconismo, che la cura proposta non aveva lo scopo di riuscire a sopportarti, ma di diventare simile a te. Certo era berlusconismo da laboratorio, purificato dagli afrori di Arcore, dallo stallatico di certe sentine criminali, dai conflitti di interessi palesi e sfacciati, ma pur sempre composto da un’idea di società diseguale, imperniata sul profitto senza limite da esorcizzare poi con la devozione ultramondana, l’ipocrisia del merito, gli abracadabra del moderno, me-no- sta- to- più- mer- ca- to, come dice il rap dei Bocconians, si proprio quelli dello straordinario Luci in fondo al tunnel. Però tu lo sai benissimo, hai visto gli effetti di questa terapia sui D’Alema e sui Veltroni, li hai visti prima col pugno chiuso e poi con la mano aperta a mendicare potere e non rivendicare più nulla.
Ma sai anche che una sindrome allergica così forte si estende anche alle sostanze molto simili come struttura chimica o agli eccipienti che accompagnano l’originale. Così purtroppo caro Silvio, sono ancora costretto a tenere la fiala di cortisone a portata di mano. E non per te: ormai quella tua faccia in cartapecora tirata come se tu stesso volessi scrivervi una storia della colonna infame, mi fa impressione solo per il tempo passato e perduto. E’ ormai come un santino, un triste labaro chiuso in una teca. No, caro Silvio adesso ho una forte allergia nei confronti dei necrofori che nottetempo ti hanno resuscitato, per quelli allevati dalle tue televisioni e per tutti i clientes o i poveri di spirito che immediatamente sono caduti ai loro piedi in cerca di poltrone, riconferme, posti, prebende. Li riconosco finalmente sotto la forma di tuoi discepoli ora che si sono disfatti della maschera del nemico. Ecco perché sono andati a toglierti dal sudario della condanna, dell’allontanamento dai pubblici uffici, del ridicolo internazionale, della decadenza da senatore.
E tu Lazzarone redivivo sei riuscito a giocarli ancora una volta imponendo una legge elettorale che salvaguaderà te stesso e la tua roba in saecula saeculorum facendosi beffe degli italiani assieme ai nuovi amici. Sei nato alla politica con una calza e ci sei ritornato grazie alle mezze calzette. E adesso sono loro e soprattutto il loro animatore che mi fanno venire l’orticaria appena li vedo o li sento: è stato un colpo di genio strapparli al club med dove erano lì a fare, camminare, mangiare, rubacchiare. E ora ad Arcore ci si divertirà ancora di più.