Spalo preghiere che tracimano, parole su parole.
Le imbarco con cautela, poi però il fiume esonda con i rottami dei loro sogni. Li recupero e ricomincio.
Un giorno pianterò tutto al suo silenzio. Lascerò che le parole, le sillabe, i loro suoni affoghino e che una macchia di inchiostro più scuro li divori, così che nessuno possa seguirli. Non li porterò più alla riva che non arriva, non finisce.
Sarà quello il mio ultimo viaggio. Tirerò la barca in secco e le anime oltre il fiume; sordo ai loro sogni, non prenderò mai il largo. Tutto è risacca.