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Caronte ha "un sasso nella suola"

Creato il 16 luglio 2015 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Una nuova chicca è stata da poco pubblicata sul sito ufficiale di New Horizons e riguarda stavolta Caronte, il pianeta nano compagno di Plutone*

Nel mosaico qui sopra, l'immagine al centro è quella ormai famosa, la vista globale di Caronte ripresa il giorno prima del flyby da quasi mezzo milione di km. Quella al centro, invece, è una visione ravvicinata ed è un "subframe" di una ripresa effettuata intorno alle 10:30 UTC del 14 luglio, 1h 20m prima del massimo avvicinamento a Plutone, da una distanza di soli 79000 km. Essa abbraccia una zona lunga quasi 400 km nei pressi del terminatore, dove i rilievi si apprezzano meglio.

Purtroppo, come avviene per molte delle immagini trasmesse in questi giorni, si è sacrificato il dettaglio in favore della rapidità di download e quindi l'immagine è stata fortemente compressa, una compressione "lossy" anologa a quella del formato jpeg e che distrugge, in parte, le informazioni di partenza. Nella versione a destra ho cercato di fare un ritocco puramente estetico (per la precisione uno "smoothing selettivo gaussiano") che restituisce una visione più naturale e meno "squadrettata" delle regioni più uniformi, anche se a costo di una ulteriore lieve perdita di dettaglio. Queste immagini verranno comunque ritrasmesse a terra nella versione "ad alta fedeltà", nei prossimi mesi, questa è solo una "anteprima".

Oltre ad un certo numero di crateri di varie dimensioni, le caratteristiche più accattivanti mostrate dall'immagine sono due. La prima è una serie di fratture dritte e sottili che sembrano formare una pavimentazione "poligonale", tipica di terreni sottoposti a stress termico che subiscono una contrazione fratturandosi. La seconda, a cui si riferisce il titolo ironicamente, è la curiosa montagna (o se si preferisce un gigantesco masso dall'aspetto spigoloso) lungo oltre 30 km e che sembra affiorare, anzi sprofondare, nel terreno circostante, come se fosse incastrata in un crepaccio o capitata nelle sabbie mobili! Le ipotesi sulla reale natura e sulla genesi di questa inedita struttura sono molte e vanno da un eccesso di sublimazione del ghiaccio attorno alla montagna a causa dello stress meccanico fino al frammento di meteorite che, rimbalzando a bassa velocità e agevolato dalla gravità ridotta, si sarebbe conficcato nella superficie senza scavare un vero cratere...

Riferimenti:
- http://pluto.jhuapl.edu/Multimedia/Science-Photos/pics/CHARON%20GRAPHIC%207-16.jpg

* Nota sulla terminologia "doppio pianeta nano". Come già spiegato in un precedente articolo, definire Caronte, come fanno tutti, "luna di Plutone" è scorretto poichè i due corpi hanno dimensioni confrontabili e soddisfano entrambi la definizione di "pianeta nano"! ma tant'è, in questi giorni sull'onda degli entusiasmi hanno anche detto tutti che Plutone è un pianeta, riesumandolo al suo antico ruolo con buona pace per le decisioni prese dalla Unione Astronomica Internazionale...


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