Immagine di Caronte, Calvin j. Hamilton, basata su un’immagine di Marc Buie e su misure fotometriche di Marc Buie /Lowell Observatory. Fonte: http://www.solarviews.com/raw/pluto/charon.gif
Scoperto da James Christy nel 1978, la sua scoperta ha permesso di calcolare più accuratamente la massa e le dimensioni di Plutone. Da studi spettrofotometrici la superficie di Caronte, a differenza di quella di Plutone (ricoperto di ghiaccio di N2) sembra sia rivestita di ghiaccio d’acqua.
Il periodo di rotazione attorno a Plutone è uguale al periodo di rivoluzione dei due oggetti (si parla di rotazione sincrona).
Ci sono un paio di ipotesi della formazione di Caronte. La prima, è quella di un impatto avvenuto circa 4.5 miliardi di anni fa fra un oggetto della Fascia di Kuiper e il primitivo Plutone. Tuttavia, i dati attuali sulla composizione interna di Plutone (eccesso di ghiaccio all’interno) e Caronte (sovrabbondanza di roccia all’interno) sembrano contraddire questa ipotesi.
La seconda ipotesi è che Plutone e Caronte siono i resti di due protopianeti collidenti a velocità elevata tale però da non provocare la disintegrazione di nessuno dei due.
Sabrina
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