Lo sapete che le origini del Parmigiano Reggiano risalgono al medioevo? I primi a produrlo furono i monaci spinti dalla ricerca di un formaggio che avesse una caratteristica su tutte: quella di durare nel tempo. Oggi, grazie ad una lunga tradizione produttiva e al legame con il territorio di origine (non a caso, è un prodotto DOP) è uno dei simboli del Made in Italy alimentare. Un formaggio non solo buono ma anche sano e nutriente: è infatti ricchissimo in calcio, particolarmente biodisponibile, ed è anche una fonte importante di fosforo: 50 g sono in grado di coprire il 50% del fabbisogno giornaliero dell’adulto. Inoltre, il Parmigiano Reggiano è privo di lattosio ed è quindi ideale anche per le persone intolleranti al lattosio.
Sono quindi stata più che felice di accettare l'invito del Consorzio del Parmigiano Reggiano: insieme ad un gruppo ristretto di foodblogger ho avuto il piacere di partecipare ad un percorso guidato di degustazione delle tre stagionature del Parmigiano Reggiano: 18 mesi (bollino aragosta), 22 mesi (bollino argento) e 30 mesi (bollino oro).
L'occasione è stato la presentazione, in anteprima, della seconda fase della Parmigiano Reggiano Academy, un percorso di formazione sensoriale via web che vi permetterà di imparare a riconoscere le varie stagionature del Parmigiano Reggiano utilizzando i vostri sensi (vista, tatto, olfatto e gusto). Andate a scoprire sul sito come funziona!
Ma non è finita qui, dopo la degustazione ho avuto l'onore di assistere ad un momento davvero unico: l'apertura manuale di una forma di Parmigiano Reggiano. Più che una procedura un vero e proprio rituale che lascia quasi con il fiato sospeso: coltello dopo coltello, infilati con estrema precisione lungo tutta la circonferenza della forma, la crepa che si apre lineare manco fosse stata disegnata con un righello. Una breve attesa e la magia è fatta: la forma viene scoperchiata e si viene avvolti dall'aroma di un formaggio che al primo assaggio lascia davvero senza parole...
E come sempre, quando assisto a queste presentazioni da (neo) foodblogger, torno a casa e non posso fare a meno di condividere non solo l'esperienza ma anche i sapori che ho avuto modo di scoprire. Ecco quindi, cosa ho preparato qualche giorno dopo con un ottimo Parmigiano Reggiano stagionato 22 mesi.
Ingredienti:
carpaccio salmistrato di manzo
uva bianca
Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi
succo di limone
glassa di balsamico
olio evo
sale
Dividere gli acini di uva a metà, eliminare i semi e condirli con un'emulsione di olio extravergine d'oliva, succo di limone un pizzico di sale.
Distribuire il carpaccio di manzo salmistrato nei piatti e ricoprirlo con l'uva condita.
Cospargere con lamelle di Parmigiano Reggiano e decorare con qualche goccia di glassa al balsamico.
Se gradite, finite con una macinata fresca di pepe nero.