Magazine Cucina

Carpenè Malvolti si presenta al Cavalieri Hilton di Roma

Da Vini&terroir

 

Ecco il primo post della collega Marina Betto

Immaginatevi di essere in maggio-giugno in una strada di campagna nella zona di Valdobbiadene il profumo del vento che respirate tra quelle campagne e che vi dà un senso infinito di libertà lo trovate tutto nel calice di Prosecco Superiore DOCG Cuée Storica Carpenè Malvolti” così il direttore di questa storica azienda che nasce nel 1868 ferma il relatore della …degustazione svoltasi l’ 8/2/2012 presso il CAVALIERI HILTON di Roma .” La descrizione diventa l’immagine, che vi trasporta in un certo posto e vi fa sognare”continua il Dott.Antonio Mottera.

Carpenè Malvolti si presenta al Cavalieri Hilton di Roma

Un’immagine perfetta penso più che esaustiva per la descrizione e la comprensione di questo vino che spiegato in maniera più tecnica, non è mai carico di colore, ma pulito e trasparente con note freschissime fruttate di mela verde e punta delicata di agrume giallo, poi fiori bianchi e infine la componente fragrante di sottofondo. Al gusto ha una spalla acida che supporta il corpo sapido, dove ritorna la mela verde e l’agrume giallo con una bella cremosità del perlage. Abbinabile agli antipasti , ai funghi e ai formaggi semi- stagionati. Dal 2010 solo il vitigno Glera( una volta chiamato Prosecco) piantato nel territorio del Prosecco, situato tra le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e la storica zona di Conegliano Valdobbiadene darà origine al Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG. Un territorio difficile da coltivare, perché scosceso, ma unico per il suo clima mite, in un accordo perfetto tra la zona collinare che è ai piedi delle Dolomiti e il Mare Adriatico. Carpenè e Malvolti erano due giovani ardimentosi,Carpenè partecipò alla spedizione dei Mille con Garibaldi,che si misero in testa di fare lo spumante italiano. Nel territorio dove abitavano , i contadini erano soliti sotterrare in piccole botti il vino che producevano, che poi la stagione dopo, andando a dissotterrare era ricco di spuma, e frizzante, cosa che lo rendeva piacevolissimo e amato anche dai nobili veneziani che ne erano degli assidui fruitori. Nasce così un’azienda con il signor Carpenè, che già fondatore della Scuola Enologica di Conegliano Valdobbiadene, mette a punto tecniche spumantistiche e prepara enologi e tecnici. Il metodo usato per la spumantizzazione è lo Charmat, cioè di rifermentazione in autoclave di acciaio. Il primo vino in degustazione è il Cuvèe brut prosecco superiore DOCG sempre fresco, espresso, che si vende in tutto il mondo con 5 1/2 milioni di bottiglie, da Luca Maroni è stato premiato come miglior vino per standard elevato; se ne producono più di 5mila bottiglie e si riempiono 40milioni di calici. Ha un profumo delicato sottile di fiori bianchi e di rosa. Terzo assaggio con il Cartizze.104 ettari in tutto all’interno del territorio della docg Prosecco, un vero e proprio cru, un terreno originato dal sollevamento dei fondali marini, ricco di sali minerali. L’uva viene vendemmiata tardivamente. In tutto il mondo sinonimo di eleganza e finezza dal colore paglierino chiaro, ha un profumo delicato di frutta fresca, mela golden, via via più matura, poi fiori e infine un sentore erbaceo. In bocca arriva con un senso di dolce partendo un po’ abboccato per poi arrivare al secco. Il Glera ( prima detto prosecco) è un vitigno mutevole nell’acidità, ma anche zuccherino, da cui il nome pro-secco verso il secco, simile al Pinot Meunier adatto a dare la glicerina. Ottimo con la piccola pasticceria. Poi il Kerner proveniente da vigneti dell’Altoadige- Valle dell’Isarco.Ottenuto con il metodo Charmat, ha un profumo floreale spiccato di fresia, poi pesca gialla, con tocco finale di erbe aromatiche, in bocca ha un inizio di sottile freschezza, con un corpo comunque di rilievo, con una persistenza sorprendente, quasi balsamica. Segue la quinta bottiglia degustata il Gewurztraminer sempre proveniente dall’Alto Adige con sentori floreali di rosa gialla e uva; in bocca traccia di note vinose di mosto fresco con un finale che sa un po’ di incenso. Ha notevole struttura. Infine il ROSE’ BRUT dal colore limpido, quasi di petalo di rosa antica, profuma di fragoline e di rosa fresca, con una bella nota boschiva, un vino da zuppa di pesce, da uve pinot nero e raboso.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :