Il fenomeno è venuto alla ribalta nel periodo in cui un vulcano dispettoso ha lasciato a terra i viaggiatori di tutta Europa: in quei giorni la necessità di spostarsi condividendo un'auto o un mezzo di trasporto qualsiasi ha reso impellente per moltissime persone l'urgenza di trovare un passaggio. E il Web è diventato il catalizzatore di una tendenza che già stava diffondendosi rapidamente: il nome è "car-pooling", metodo low-cost per viaggiare, scambiandosi passaggi auto grazie a siti web specializzati.
Ora, con la complicità della crisi economica o magari del desiderio di fare un'esperienza alternativa, sono sempre di più anche nel nostro Paese le persone che decidono di viaggiare condividendo l'auto. Insomma, invece di cercare un passaggio alzando il pollice lungo la strada, gli autostoppisti del Terzo Millennio si armano di mouse e tastiera. In poco più di due anni sono già oltre 150mila le persone che si sono registrate ad uno dei portali che propongono viaggi condivisi, per un totale di quasi 600mila viaggi nel suolo nazionale. Leggendo i numeri segnati dal contachilometri, si tratta di circa 700 giri del mondo. Una consuetudine aumentata del 30% in un solo anno e che soprattutto d'estate mette in collegamento i Paesi di tutta Europa.
La tratta più frequentata è la classica Roma-Milano, ma nel periodo estivo crescono di quasi il 60% le possibilità di trovare offerte di condivisione per le più disparate mete turistiche, come Sicilia, Puglia e litorale romagnolo, ma si trovano posti anche per le maggiori capitali europee e soprattutto per i grandi festival, dal Rototom a Benicasim (Spagna) allo Sziget di Budapest. E per pernottare a costo zero c'è sempre la possibilità di utilizzare il couch-surfing, il servizio di ospitalità gratuita online: unica regola è quella di restituire l'accoglienza ricevuta.
Il car-pooling è nato in Germania per far risparmiare tempo e denaro ai pendolari delle zone industriali della regione metropolitana Reno-Ruhr, ma è subito diventato un successo grazie al popolo dei festival e agli studenti Erasmus. In Italia uno dei punti di riferimento è il portale roadsharing.com. Spiega Daniele Nuzzo, amministratore di Webdev, l'azienda che ha sviluppato il sito Web: "Anche in Italia la nostra piattaforma è stata usata all'inizio per i viaggi pendolari, ma adesso il portale è usato anche per i viaggi estivi. Sempre più persone infatti preferiscono condividere le automobili per spostarsi verso le località di villeggiatura".
Il procedimento è semplice. Si inseriscono il luogo di partenza e di arrivo, e si sceglie tra le varie possibilità di condivisione. In caso mancasse la disponibilità, si può inserire la richiesta di un passaggio. La richiesta di un contributo economico è a discrezione di chi condivide la macchina.
Attenti però a non "sgarrare" o a comportarsi male: ogni utente ha un profilo pubblico nel quale sono contenute tutte le informazioni utili, come età, sesso, viaggi compiuti, persone ospitate, passaggi ricevuti e soprattutto commenti e feedback, positivi o negativi. Il recordman del car-pooling è "Re Lucertola", un camionista appassionato di Jim Morrison che trasporta ogni due giorni almeno un autostoppista da Parigi a Torino: più di novecento passaggi dati e mai un commento negativo. "E' un modo per non addormentarsi mai mentre si guida - scrive in un post sul suo profilo - e poi in questo modo ho imparato in due anni l'inglese in modo perfetto".
Buon Viaggio
Roberto
Fonte tgcom