Ero sola, l'unica visitatrice del tardo pomeriggio di lunedì... nessuna scolaresca, nessun gruppo di chiassosi turisti, nessuna famiglia con bambini... sola... e questo ha trasformato la mia visita in un viaggio ancor più interessante!
Il museo si snoda attraverso diversi "sali-scendi" che rendono lo spazio dinamico e interessante; tutto è corredato da scivoli, per consentire l'accesso ai visitatori diversamente abili.
Il biglietto costa 5 euro (intero) o 3 euro (ridotto). In alcuni casi è prevista la gratuità.
Si entra al museo attraverso un vialetto, camminando fra blocchi di marmo e antichi macchinari.
Dalla biglietteria si passa in una saletta dove è possibile visionare dei video, con molti frammenti d'epoca, che immergono il visitatore nella storia dell'estrazione, del trasporto, della lavorazione e del commercio del marmo apuano.
Il percorso vero e proprio si snoda attraverso aree storiche e tematiche.
- Archeologia Romana: alla scoperta della lavorazione marmorea dell'epoca.
- Archeologia Industriale: in questa sezione è possibile vedere e toccare molti strumenti dei nostri nonni cavatori. E' incredibile pensare alla difficoltà di estrazione e trasporto del marmo, fino a poco più di cinquant'anni fa....
- Applicazioni tecniche e Artigianato: convivono in una stanza le due anime della pietra carrarese, l'Artigianato, collegato al marmo storico, con copie di manufatti della scuola di Giovanni Pisano e l'Applicazione Tecnica, specchio della modernità, con esempi di utilizzo del marmo nell'arredamento e nel design.
- Marmoteca: accompagna e inframezza le sale, una serie di esposizioni di marmi provenienti da ogni parte del mondo e da ogni cava di Carrara.
Si lascia il museo attraverso la sala della scultura moderna, che ospita un patrimonio di statue in parte acquistato dal Comune di Carrara e in parte donato dall'artista Felice Vatteroni.
Purtroppo ho trovato chiusa la sala multimediale: alla biglietteria mi informano che ci sono dei lavori in corso e mi invitano a tornare più in là per poterla visitare....