In una America deserta e post-apocalittica, quattro ragazzi con i volti di Chris Pine (Unstoppable-Fuori controllo), Piper Perabo (Beverly Hills chihuahua), Emily VanCamp (The ring 2) e Lou Taylor Pucci (The horsemen) sono in fuga in automobile alla ricerca di un rifugio incontaminato che gli permetta di evitare il virus letale che ha colpito la popolazione.
Richiama immediatamente alla memoria il romeriano La città verrà distrutta all’alba (1973) l’esile soggetto da cui prende il via l’esordio dietro la macchina da presa per i fratelli spagnoli Alex e David Pastor, provenienti dall’universo dei cortometraggi (il secondo dei due ha curato anche diverse sceneggiature per il piccolo schermo).
In questo caso, però, mentre la tensione viene inevitabilmente generata dal desiderio di sapere cosa accadrà ai protagonisti e, soprattutto, chi dei quattro sfuggirà alla mortale minaccia, non abbiamo aggressivi infetti portati per l’uccisione del prossimo, ma semplicemente una malattia che conduce progressivamente verso la fine della vita.
Anche se gli insegnamenti di George A. Romero si lasciano individuare non poco, in particolar modo nel momento in cui, nonostante la tragica situazione, i ragazzi si mettono a giocare a golf, ricordando la simile sequenza della pallina da tennis inclusa nell’ultra-classico Zombi (1978).
Con drammatica evoluzione della vicenda, fino ad un epilogo che ricorda in parte quello di 28 giorni dopo (2002) di Danny Boyle, in parte le immagini finali di Planet terror (2007) di Robert Rodriguez.
Ed è nella sua versione estesa che Paramount Home Entertainment ce lo propone su dvd italiano, anche se i contenuti extra latitano.
Francesco Lomuscio
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