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Carriers – Infectados

Creato il 11 novembre 2010 da Soloparolesparse

Di film con il mondo devastato da un virus ne abbiamo visti a bizzeffe e sinceramente Carriers non aggiunge niente a quanto abbiamo imparato negli anni.
Però il film dei fratelli Pastor è davvero ben fatto e lo sfondo, il contorno, i particolari che caratterizzano la vicenda sono curati con attenzione.

Siamo già nel pieno della devastazione. I fratelli Brian e Danny, con le loro fidanzate (più o meno), sono in viaggio nel tentativo di sopravvivere.
Per farlo hanno stilato delle regole che evitino qualunque contatto con uomini infetti e prevedono un continuo disinfettare.

Sulla strada incontrano altri personaggi (sani e malati) che sono costretti (?) ad abbandonare dopo averli conosciuti.
Nel mondo così ridotto non mancano gruppi di malavitosi sopravvissuti e organizzati alla meno peggio.

Come detto la storia non ha nulla di nuovo, ma alcuni particolari fanno si che Carriers possa essere ricordato.
Soprattutto il contorno, la base scenografica e diegetica su cui la vicenda posa i piedi è molto ben organizzata.
Luoghi abbandonati, segni evidenti del passaggio di persone e del loro tentativo disperato di sopravvivere, di resistere al virus.
Devastante il clima che aleggia durante tutto il film. La paura di infettarsi, le continue precauzioni, anche le impronte di sudore lasciate da un infettato sul sedile di una macchina sono guardate con orrore.

Carriers – Infectados

E nel terrore e nella tensione vengono fuori bene anche i rapporti umani e i caratteri dei personaggi.
La necessità di abbandonare persone amate, il dolore della perdita, la mancanza di coraggio che non permette mai di rendersi conto delle proprie condizioni.

C’è spazio anche per inserire nel racconto interessanti riflessioni su argomenti al centro del dibattito mondiale. Penso ad esempio alla sequenza col dottore e i bambini che tira in ballo direttamente l’eutanasia.

Ed è bravo anche il quartetto di giovani attori messi insieme per la pellicola.
Da Lou Tayolr Pucci a Piper Perabo, da Chris Pine alla splendida Emily VanCamp.

Rimane un po’ fine a se stesso il video iniziale (modellato come se fosse realizzato con una handycam anni ’90) che mostra i due fratelli che giocano felici su una spiaggia. Messo lì pretestuosamente per lanciare la riflessione finale sull’amore tra fratelli, sulla solitudine e sul tempo perduto.

Tolto questo, se mai passerà in Italia, cercate di non perdere Carriers, che potrebbe anche arrivare come Infectados o con qualche improponibile traduzione.


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