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‘Carta Bianca’: il corto sulla violenza della guerra

Creato il 23 giugno 2010 da Sky9085

 


Una scena di Carta Bianca

Una scena di Carta Bianca

San Pietro Infine è un piccolo comune della provincia di Caserta, che, «(…) situato sulla linea Reinhard, occupato da truppe tedesche, durante l’ultimo conflitto mondiale, si trovò al centro di numerosi combattimenti (…)» (San Pietro Infine, 1943). Il cortometraggio “Carta Bianca”, del giovane regista indipendente Francesco Vecchio, è ambientato proprio qui, in questo piccolo borgo medievale fatto di casette in pietra e gradoni, e che nel 1944 andò distrutto insieme a gran parte della sua popolazione, teatro di guerra quale è stato. Ricordiamo infatti che qui (ottobre- dicembre del ‘43) correva la linea Reinhardt, o Linea d’inverno, e qui I tedeschi quindi si allocarono con campi di mine e filo spinato per fermare gli americani, con enormi perdite per entrambi gli eserciti. Ancora oggi il sito sembra intriso del ricordo doloroso del suo passato e il tempo sembra non essere passato. <!-- google_ad_client = "pub-1400981854206536"; /* 336x280, creato 22/06/10 */ google_ad_slot = "1492473189"; google_ad_width = 336; google_ad_height = 280; //--> google_protectAndRun("ads_core.google_render_ad", google_handleError, google_render_ad);

I fatti che il cortometraggio “Carta Bianca” vuole raccontare non sono avvenuti esattamente a San Pietro Infine, ma questo non importa. Quello che conta è narrare la follia e la crudezza della guerra, che disumanizza e rende gli istinti più bassi, che stupra le donne e le riduce al silenzio, che non ha pietà neanche dei bambini. Quello che importa è trasmettere come una donna ciociara avrebbe reagito di fronte a una violenza: con la vergogna, con la paura, rifugiandosi nella preghiera.
Tutte le guerre hanno visto le donne subire abusi. La storia però ci dice che un caso estremo di violenza e orrore è stato quello subito dalle ciociare nel ‘44 dal contingente marocchino dell’esercito francese. ‘Carta bianca’ descrive in maniera molto scarna e realista l’episodio di una violenza che una giovane subisce da un soldato nordafricano. I nordafricani erano stati portati lì perché profondi conoscitori delle montagne. Considerati carne da macello, non ricevevano neanche un soldo, ma qualcosa gli era stato promesso dai francesi: “48 ore di carta bianca” in caso di conquista e la promessa – mai mantenuta – di cittadinanza francese. 
Non è stata questa la prima volta cinematografica per il paesino, già nel 1945 oggetto del documentario del grande regista John Huston “The battle of san Pietro”, che suscitò scandalo in quanto per la prima volta in quel periodo si assiste a un’opera che non racconta gli onori dei soldati né la grandezza della guerra ma, con un realismo straordinario, le macerie umane del conflitto e soprattutto la tragedia dei civili.
Anche il grande Mario Monicelli nel 1959 vi girò alcune scene del suo film “La grande guerra”.
Prodotto da IDEIN FILM, ‘Carta Bianca’ è per ora visibile su Youtube.


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