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Carta carbone

Creato il 11 ottobre 2013 da Federicobona @Federico_Bona

Carta carboneIl punto è che sono contrario a qualsiasi idolatria letteraria. È per questo che mi risulta difficile suggerire un libro – perdipiù di lettere – di Julio Cortázar: rischio di sembrare accecato dal fanatismo. Eppure mi pare che pochi libri meritino come questo di essere letti, perciò me ne frego. Perché quello che c’è qui dentro è l’amore puro per la letteratura, è la gioia sincera di scrivere racconti e romanzi, condivisa da Cortázar e da tutti coloro che animano questo epistolario. C’è l’amicizia e c’è l’entusiasmo di discutere delle cose che si stanno facendo, di capire quale direzione deve prendere l’arte – se e quanto debba impegnarsi nella società, per esempio – di confrontarsi su tutto senza intellettualismi. C’è il ritratto di un mondo bellissimo – ahimé scomparso –, di un fermento culturale che nasce dagli incontri tra le persone – favoriti da quel meraviglioso nucleo d’energia che per decenni è stato Parigi – e che continua attraverso rapporti epistolari che oggi, abituati a email e social network, non ci sembrano poi tanto irreali. In più, per chi ama Cortázar e la sua creatività, tanto libera quanto fallibile, la sua assoluta e implacabile ricerca di novità, il suo perfezionismo, c’è la possibilità di sedersi alla sua scrivania, a volte dietro le quinte delle sue storie, altre volte osservando le emozioni con cui valuta e commenta l’accoglienza dei suoi libri. Di percorrere un piccolo pezzo di vita accanto a lui. Un libro che, preso a piccole dosi giornaliere, induce felicità e ottimismo. Pregasi non abusarne.

Carta carbone. Lettere ad amici scrittori, Julio Cortázar (traduzione, selezione e cura di Giulia Zavagna, Sur, 280 pp, 16 €)


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