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Carta di Firenze per i precari… ma servirà a qualcosa?

Creato il 15 dicembre 2011 da Rory

Carta di Firenze per i precari… ma servirà a qualcosa?

Ebbene sì, sto seriamente valutando di fare la chitarrista nella metropolitana di Londra (stazione Piccadilly). Voi passerete  a lanciarmi qualche penny?

Oggi sono stata raggiunta dalla felice notizia che il Consiglio dell’ordine dei giornalisti ha non solo approvato ma anche presentato la Carta di Firenze per i giornalisti (se vi interessa, potrete trovare il testo qui), che sarà attiva a tutti gli effetti da gennaio 2012.

In sostanza, questo documento serve a tutelare il lavoro dei giornalisti precari-freelance-senza contratto e ad evitare gli sfruttamenti bestiali a cui questa martirizzata categoria è sottoposta fin troppo spesso.  La Carta chiede all’Ordine e a Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana) di vigilare perché sia garantita a tutti un’equa retribuzione (ma magari), si smetta appunto di sfruttare il lavoro e si favoriscano le regolazioni di contratti di qualsiasi natura essi siano.

La cosa mi sta molto a cuore, da buona giornalista freelance, perché da quando faccio questo lavoro (e vi assicuro che sono parecchi anni), ho solo visto attorno a me gente che approfittava della passione dei giovani per farli lavorare aggratis, completamente a nero e dando loro come ringraziamento giusto una pacca sulla spalla, quando tutto andava bene. Non ho visto questa cosa solo nelle piccole redazioni ma anche in testate grandi e importanti, che dovrebbero essere le prime a dare il buon esempio. La cosa che più mi fa rabbia era (ed è ancora) il sentire i colleghi più anziani fare discorsi genere “Ma io ho lavorato gratis per anni”/”Ma vabbè tanto sei giovane”. E certo, perché i giovani non hanno bisogno di mangiare per campare, vivono giustamente di ideali. Anche se più che parlare di “giovani” parlerei di un’altra categoria, ossia “giovani con famiglie alle spalle” perché certo se non hai mamma e papà che ti foraggiano, col cacchio che puoi tirare a Campari lavorando gratis.

Non voglio sminuire la Carta o l’impegno che c’è dietro… ma siamo realisti: cambierà davvero le cose? Secondo me no.

Purtroppo anche l’Ordine dei Giornalisti – come tanti ordini professionali – ha un’ampia componente marcia all’interno, fatta di persone che sulla carta dovrebbero tutelare la professione ma invece ne approfittano per farsi gli affari propri e arraffare tutto quello che possono arraffare.

Vi faccio soltanto un piccolo esempio, riportandovi una storia che ho vissuto in prima persona: un caro collega di più di 40 anni, che è parte dell’Ordine dei giornalisti e che ha un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato oltre a collaborare anche per un’importante testata, quest’estate ha fatto ferro e fuoco per fare una sostituzione estiva nella suddetta testata (rinunciando finanche alle sue vacanze), anziché lasciare il posto ad altre persone che avevano molto più bisogno, sia in termini di esperienza che in termini economici.

Ecco cosa fa uno che dovrebbe tutelare i colleghi più giovani: li frega alla grande per accaparrarsi denaro&gloria. Alla luce di questo, avrà veramente un senso questa Carta?

Tirate le vostre conclusioni.


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