Carta vs Digitale = 1 (quasi) a 1

Creato il 19 novembre 2012 da Frailibri

Tutti parlano dello scontro tra libro (che odora di carta, da leggere, ma anche toccare, spolverare, sfogliare) e l’eBook, che si legge su un supporto che non odora di nulla, che ha sempre lo stesso colore (a meno che non cambiate la cover ogni libro che leggete), che al tatto non è “morbido” e piacevolmente ingombrante come il libro di carta.
Da questa premessa sembrerebbe aver vinto senza possibilità di recupero l’eBook. E invece, dopo tanti e tanti tentativi di approccio, anch’io ho varcato la soglia del mondo parallelo degli eBook Reader.

Il libro di carta è e sarà vero feticcio per me da sempre. Il libro sta a me come un paio di Manolo Blahnik stanno a Carrie Bradshaw. Amo riempirmi casa di libri, occupare ogni angolo, impilarli sul comodino. Amo lo spazio che occupano, lo colorano, lo rendono vivo. Amo sentire l’odore della carta, toccarne la morbidezza o la ruvidità, seguire i caratteri stampati con lo sguardo, ammirare le copertine, assaggiare la storia da quarta e bandelle. Ok, amo l’oggetto libro.
E leggere una storia su un reader mi dà sicuramente (non chiedetemi perché, credo sia una cosa irrazionale e sciocca, ma è così) meno piacere, è come se mi lasciasse più distaccata di fronte alle vicende.
A questo punto stiamo 1 a 0 per il libro di carta, vittoria annunciata.
E invece… che succede se con le storie devi lavorarci, leggerle fino in fondo e farne magari una scheda descrittiva dettagliata? Quando devi leggere tante storie in poco tempo, cercando di farti coinvolgere il meno possibile per darne un’opinione oggettiva e soprattutto per non lasciarti sfuggire i dettagli? Il reader, in questo caso, è provvidenziale. E credo lo sia anche per chi studia, per chi magari sta preparando una tesi e ha bisogno di consultare bibliografie immense e tirare fuori solo le cose fondamentali. Insomma, lavorare su reader ti dà il distacco necessario e gli strumenti adatti a casi come i due (e ce ne sarebbero tanti altri in realtà) qui sopra. Non a caso è di qualche giorno fa la notizia che il decreto sviluppo prevede che presto i libri scolastici siano scaricabili su internet.

Tutti i reader favoriscono un risparmio di carta, inchiostro, spazio considerevoli; e questo è ovvio. Alcuni modelli hanno anche il grande vantaggio di permetterti di evidenziare frasi, periodi, intere pagine e soprattutto (non tutti danno questa possibilità) prendere appunti. Gli appunti, le note (inserite tramite una tastiera che si richiama sullo schermo oppure scrivendoli a mano con la pennina in dotazione) che serviranno alla fine a fare un resume di quanto letto, studiato. Compaiono, se richiamate, tutte insieme, in un elenco secondo la pagina in cui sono state inserite e ovviamente si possono scaricare come file rtf per averli tutti a disposizione e magari utilizzarli (con un semplice copia e incolla o rielaborandoli, ma avendone la base già pronta) per il progetto o il prodotto finale.

Ecco, la mia battaglia è finita (quasi) pari (il gusto che mi dà il libro di carta vale ancora doppio), perché la carta è per piacere, la plastica per lavorare in maniera più facile e veloce.



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