Magazine Diario personale

Carte in tavola (tavola… si fa per dire)

Da Aquilanonvedente

carte in tavolaChissà perché, ma quando leggo un giallo mi sembra sempre di tornare indietro nel tempo. A quegli anni nei quai ho iniziato a scoprire la letteratura poliziesca, da autori che ancora oggi mi sono familiari, la seconda metà degli anni settanta.

Agatha Christie (Miss Marple mi piaceva più di Poirot), Ellery Queen (che disseminava nei libri gli indizi che il lettore attento poteva utilizzare per scoprire l’assassino), Rex Stout (come non associare Nero Wolfe alla figura del grande Tino Buazzelli?), Arthur Conan Doyle (un mito).

E ancora: S.S. Van Dine (il suo Philo Vance aveva qualcosa di nobilmente enigmatico), James Hadley Chase, Cornell Woolrich e tanti altri che ritrovo nelle ultime pagine di questo libro, nell’elenco delle ultime uscite.

Eppure non è vecchissima questa edizione presa in biblioteca, è del settembre 1989. Costo: cinquemila lire, che corrisponderebbero a circa due euro e cinquanta di oggi, cioè quello che serve per prendere (nel senso di affittare, non di comprare) il carrello al supermercato.

E poi i gialli mi fanno venire in mente i viaggi in treno, forse perché all’epoca un’amica di famiglia, grande divoratrice di romanzi gialli, per lavoro doveva spostarsi spesso in treno e questa era la sua lettura preferita.

Questo è un giallo classico, che più classico non si può.

Uno stravagante ed enigmatico personaggio, di nome Shaitana (già il nome evoca paesi lontani, sperduti tra le dune di qualche misterioso deserto) organizza una cena nella sua sontuosa magione. Invita otto persone, quattro potremmo definirli “investigatori” (tra i quali anche Poirot) e quattro potenziali (o reali?) “assassini”.

Finita la cena, gli invitati si mettono a giocare a bridge, in due tavoli e due sale distinte. A un tavolo vi sono seduti gli “investigatori”, nell’altro gli “assassini”.

Il padrone di casa non gioca, ma si siede in poltrona accanto al caminetto nella sala degli “assassini”. Ebbene, all’inizio della quarta partita, qualcuno si accorge che Shaitana è stato ucciso, pugnalato al cuore con uno stiletto, sicuramente da uno degli “assassini”.

Perché?

Probabilmente perché Shaitana aveva invitato un reale omicida e durante la cena aveva detto qualcosa che ha fatto temere a quest’ultimo di essere stato scoperto.

Allora Poirot, con la forza dell’intuizione, inizia a scavare nelle storie dei quattro potenziali omicidi, fino a scoprire il colpevole. Ma Agatha Christie non ci risparmia i colpi di scena, non solo nelle ultime pagine, ma perfino nelle ultime righe della storia. La fanno da padrona i dialoghi, ma l’autrice non trascura la psicologia dei personaggi, perché è un elemento determinante per l’indagine di Poirot.

Una lettura da week-end ventoso e piovoso, inframmezzata da qualche ronfatina, che non fa mai male. Tanto per recuperare le forze per affrontare il lunedì.

fibroscopio

E oggi, lunedì, ho affrontato l’ennesima visita di controllo dall’otorinolaringoiatra (ormai definito amichevolmente ORL).

Oggi la fibroscopia è stata un po’ più fastidiosa del solito, perché – come mi ha spiegato il medico – è stato utilizzato il solito strumento (a lato), ma con una tecnica che permettesse di catturare immagini più dettagliate su eventuali lesioni e/o recidive della malattia.

Fortunatamente, l’esame non ha rilevato alcunché, per cui posso tirare avanti altri due mesi (almeno), però questo “accanimento” investigativo mi ha fatto ricordare (anche se non me lo sono mai dimenticato) che ho avuto e probabilmente ho ancora una malattia mortale.

Poi la dottoressa radioterapista mi ha detto che se entro un anno il gusto e la salivazione non tornano alla normalità, bisogna supporre che non vi torneranno mai più, e questo mi ha abbattuto ancora di più, perché mi sono immaginato lungovivente ma scarsogustante: non potrò più mangiare una pizza, un panino, una fetta di ciambella, un frutto, non potrò gustare un bicchierozzo di rosso o di bianco, perché non ne sentirò il sapore.

E le lasagne… le lasagne…

Maremma maiala…

Canzone



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