Cartografia nautica. Juan de la Cosa fu un grande cartografo del passato? Pare proprio di no!

Creato il 18 gennaio 2012 da Pierluigimontalbano

di Rolando Berretta
Come si affiancano due schemi a base 34 con giri di compasso da 26 (fig.1)
Questo è il celebre mappamondo di Juan de la Cosa (da Wikipedia)

Tratto da Rossely:


Il 12 giugno 1494 il notaio reale Fernando Perez de Luna andò a bordo di
ogni caravella, assistito da Diego Tristan e Francesco Morales, ambedue residenti a Siviglia, Pedro de Terreros, maestro di casa, e Lopes de Zuniga, scudiero scalco, ambedue ufficiali domestici del “signor Ammiraglio” compilò il suo atto a bordo della “Santa Clara” questo processo verbale prova che gli Indiani hanno dichiarato che la costa si stende ad oltre venti giornate, senza che si sappia dove finisca; che gli uomini di mare, piloti e marinai, avendo consultato le loro carte, e riflettuto prima di rispondere, hanno tutti affermato, sotto giuramento, che non avevano mai né veduto, né sentito dire che un’isola potesse offrire 335 leghe di coste, dall’occidente al levante, senza che si vedesse la fine, e che essi giudicano essere terraferma. Erano nelle caravelle cinquanta uomini di mare, fra i quali piloti rinomati e maestri in cosmografia. Nessuno emise intorno a ciò il minimo dubbio.
L’originale è depositato nell’Archivio delle Indie di Siviglia: leg 5° de patronato real- Documentos diplomaticos num LXXVI
Juan de la Cosa figura tra i firmatari (si tratta dell’isola di … Cuba)
Iniziamo a mettere a fuoco i due giri di compasso.

Stessi giri di compasso ma il mappamondo è stato integrato con altre immagini
per facilitarne la visualizzazione delle masse continentali
Due schemi affiancati da 26 (unità) con secondari da 13 e alcune linee diagonali.
Con le diagonali possiamo sbizzarrirci

Una volta capito come si impostano due schemi da 26 con secondari da 13
osserviamo come li ha utilizzati Juan de la Cosa
Qualcosa non va.
I due schemi sono mal accoppiati sull’asse est-ovest: osservare le frecce rosse.
Regolarizzati i due giri di compasso.
Juan de la Cosa non sa come si affiancano due schemi con giro di compasso da
26. Ne ha sovrapposto una parte.
Questo errore è grave ma… non è il solo errore del CARTOGRAFO (?).

Con la prossima immagine cercherò di dimostrare che il suo è stato un lavoro di
sola copiatura e che non ha molta dimestichezza con le carte in oggetto.
Ha, addirittura, sbagliato la scala del NUOVO MONDO.

Lui l’ha impostata con primario da 26 unità e con giro di compasso da 13.
Doveva, invece, impostarla con primario da 13 e secondario da 6,5.

Con questa nuova impostazione abbiamo Cuba e Spagnola sotto il Tropico del
Cancro e la loro grandezza è corretta. Si possono confrontare con un moderno
atlante.
Juan de la Cosa queste carte le ha trovate già fatte.
Le ha, solo, assemblate male.

(inserito schema dell’anconetano Grazioso Benincasa 1468 e di una carta veneziana del 1484)

Queste sono le giuste proporzioni:
Inoltre: da dove ha ricavato il nome Cuba ?

Siamo sicuri che la “sua” Spagnola sia un’isola unica ?? Ha disegnato un
bellissimo arcipelago di isole.

Alcune note storiche.



Cristoforo Colombo, dopo il famoso giuramento, trascurò completamente l’isola di
Giovanna, poi Fernandina, poi San Diego, poi Ave Maria Alfa y Omega che sulle
carte figurerà, però, come CUBA.

Nel 1508 Sebastian de Ocampo circumnavigò Cuba e scoprì il magnifico porto
naturale che sarebbe diventato L'Avana. Soltanto nel 1511 Diego de Velázquez venne
incaricato da Diego Colombo, figlio di Cristoforo e allora governatore delle Indie, di esplorare e colonizzare tutta l'isola.
Juan de la Cosa non può aver visto CUBA con Colombo.
L’unico esploratore che passò in quella zona fu un certo Amerigo Vespucci. La
mitica –Lettera al Soderini- ci ricorda i primi due viaggi del Fiorentino per la
Castiglia. I° viaggio: partenza 10-5-1497 rientro 15-10-1498. II° viaggio: partenza
16-5-1499 rientro 8-10-1500. Nel primo viaggio ci ricorda di essere arrivato fino
all’isola di ITI (che non è sicuramente la Spagnola o Haiti). Vespucci dice di aver
percorso 870 leghe, pari a 3.480 miglia che danno 5.150 km. Qualche studioso l’ha
visto toccare le coste del Labrador ( l’isola di Terranova).
Nel secondo viaggio fece una capatina nell’isola di Antiglia (Spagnola); l’isola
scoperta da Colombo anni addietro e vi si fermò 2 mesi e 17 giorni passando tutti i
pericoli che stavano passando gli altri cristiani che stavano con Colombo, forse, per
invidia. (Tralascio completamente la Questione Vespucciana.)
Juan de la Cosa riporterebbe coste e isole che può aver visto, solo, con Vespucci.
Alcuni storici rifiutano la Lettera al Soderini. Il viaggio del 1497 sembra
un’invenzione per togliere a Colombo il merito di aver toccato, per primo, il Nuovo
Mondo; si parla del continente e non delle solite isole. Di contro fanno viaggiare
Juan de la Cosa con Vespucci per giustificare i profili della sua carta. Facendo ciò
rendono ufficiali (concreti) i viaggi del Vespucci. Vespucci non fornisce nomi
riguardo i suoi compagni di viaggio. Vespucci è il comandante delle sue spedizioni.
Questo non viene digerito dai critici.
Morale della favola: Juan de la Cosa elaborò il suo mappamondo durante il suo
viaggio di ritorno con Vespucci; viaggio terminato il giorno 8 ottobre 1500.
Però…
Colombo partì per il III viaggio il 30 maggio del 1498; non c’era Juan de la Cosa.
Da Spagnola, tra il settembre e l’ottobre dello stesso anno, scrisse ai Reali la sua
celebre -Lettera Rarissima-. Si annunciava la scoperta dell’isola di Trinidad, della
Terra di Grazia, della punta dell’Arenile etc etc. Non si parla di carte allegate.
Juan de la Cosa deve averla letta sicuramente ed ha avuto 5 mesi di tempo per
impararla a memoria. Poi sarebbe partito con Vespucci il 16/5/1499. Nell’ottobre del
1500, mentre Colombo rientrava in catene, Juan de la Cosa rientrava con Vespucci.
Gli storici mettono al comando di quest’ultima spedizione Alonzo de Ojeda . Ojeda
e Vespucci si separarono. Ojeda rientò nel giugno del 1500 dopo aver esplorato il
solo Venezuela. Juan de la Cosa, tra novembre e dicembre, mise in essere il suo
celebre mappamondo ? Con le terre visitate e ribattezzate daVespucci.
Non si capisce, bene, solo una cosa: nel celebre mappamondo di Juan de la Cosa
l’isola di Trinidad è finita nella zona del Canadà.
Poi la toponomastica riporta : Illa descubierta por portugal, (è l’isola de vera crux? scoperta da Pedro Alvarez Cabral nel 1500…questa è grossa per chi ha viaggiato
con Vespucci e per la tempestività della scoperta).
Poi abbiamo una località chiamata Gigan e un’altra Y. De Gigan(ti). Vespucci li
descrive benissimo; anche la loro isola. C’è la terra dei frati (di bianco vestiti).
Ucci, ucci, ucci : chi copiava da Vespucci?
Ma che scopo aveva Vespucci di viaggiare con Ojeda nel 1499/1500 ? nessuna fonte
fornisce notizie. Nelle dichiarazioni della –PESQUISA- il Vespucci non figura
nemmeno tra i componenti della spedizione. Gli atti del processo sono sotto gli occhi
di tutti. Se Vespucci avesse viaggiato con Ojeda credo che Colombo non avrebbe
avuto la stima dimostrata verso il Fiorentino (vedasi la lettera al figlio Diego).
Vespucci partì con due navi e rientro con le stesse. Divise gli utili tra i 55 uomini che erano con lui; erano partiti in 57. Per utili si deve intendere la vendita degli indiani.
(Non si capisce i 220 indiani dove li abbia messi; ma un mercante di schiavi
naviga con le navi idonee; non sicuramente le caravelle. Isabella aveva vietato di
fare schiavi tra i suoi sudditi; salvo i cannibali e...Vespucci passò in Portogallo.
C’era da esplorare tutta la zona prima della Raya).
La carta di Juan de la Cosa è il documento più studiato per ricostruire i viaggi di
Colombo, Vespucci, Ojeda, Pinzon e Diego di Lepe. Che Juan de la Cosa fosse in
grado di mettere insieme tutti gli itinerari di detti navigatori, in così breve intervallo di tempo, è impossibile. E questa -Storia- fu scritta da Las Casas che non aveva in simpatia ne Vespucci ne Ojeda.
La questione vespucciana ha attirato storici di fama internazionale.
Si legge: “Nessun dubbio, ad es., che molti elementi registrati in queste carte vi
furono inseriti col deliberato proposito di deformare o mascherare la realtà, per scopi politici. Una volta accertato che tra i procedimenti più in uso, al tempo di Vespucci, v’era anche quello di alterare scientemente distanze e direzioni per non indicare alle potenze rivali la via seguita nelle esplorazioni marittime, non si troverà strano che Bartolomeo Diaz ci abbia lasciato la latitudine del Capo di Buona Speranza con un errore intenzionale di 10° e Juan de La Cosa quello di Giamaica e di Guanahani con uno, non meno intenzionale certo, di 8° e di 15° rispettivamente…“
Su quanto esposto sono in totale disaccordo e invito a riflettere sulle Lettere
Rarissime di Colombo quando, scrivendo ai Reali, poneva Spagnola a 26° nord e
quando segnalava la grandezza di Spagnola e Isabella. Quelle misure e quelle forme
erano, già, sulle carte. Se avesse usato il Quadrante si sarebbe accorto che Isabella e Spagnola erano sotto il Tropico.

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