In questa estate povera di nuove uscite cinematografiche, la mia attenzione và ad un libro uscito nel 2014 per Einaudi, di uno scrittore veneto, profondamente veneto. Daltro canto un libro non è molto diverso da un film. Si racconta una storia, una storia inventata, frutto di immaginazione. Con personaggi, dialoghi e scenari. Cambia la proiezione, che non è su uno schermo, ma dentro la testa del lettore.
Maino scrive per esigenza, il suo tratto è veloce, fulmineo, viscerale. Senza una trama precisa, qui non vi una "storia", ma più semplicemente la descrizione di situazioni, posti, stati d'animo e visioni del suo alter ego Michele Tessari dentro il profondo nord-est, il veneto orientale. La descrizione di un popolo, di una comunità di un sistema di pensare e vivere al vetriolo. La lettura ti lascià senza fiato per l'uso della sintassi che rincorre se stessa e rotola travolgendo tutto. Graffiante, iconoclasta e caustico demolisce dal di dentro la zona più ricca d'Italia e i suoi abitanti, un esempio per il mondo intero. Il Nord-est Italiano. Non risparmiando niente e nessuno, neppure se stesso.
Oserei dire "necessario"...Premio Calvino 2013
4 Stelle