In ogni caso come avevo già ipotizzato e “annusato” qui fin dal secondo giorno, non si tratta affatto di un precario, ma di un onorevole e poco importa che sia ex: l’immediato e insolito pompaggio ricevuto da certi giornali che hanno innescato la miccia della pagina di facebook, faceva pensare a un’estesa rete di conoscenze. E se non è Caruso è certamente un collega. Sempre che non si tratti di un bluff o meglio di un esperimento sulla rete condotto da persone che fanno informazione.
Ora qualcuno dirà chissenefrega, se quello che dice è vero. Scommetto che ce ne saranno a migliaia di queste reazioni, ovvie soprattutto quando si deve ammettere di esserci caduti con tutti e due i piedi. E invece proprio no. Innanzitutto perché la diversità della quale certi personaggi dovrebbero essere portatori non ha niente a che fare con trucchetti di questo tipo che sono una sorta di trovata per ritornare alla ribalta. E in secondo luogo perché le rivelazioni apparse, praticamente già tutte e pubblicate a più riprese, diventano in realtà reticenza, rispetto ai veri e ben più pesanti meccanismi del potere di cui un parlamentare è certamente a conoscenza.
Ci possiamo aspettare una redenzione della politica da chi pratica le astuzie proprie del berlusconismo, dice cose risapute e tace quelle importanti, quelle da sempre rimaste nei cassetti? Non credo proprio. Anzi, sia pure con modalità diverse, tutto questo è pienamente dentro le prassi, la mentalità, i tic della casta. Di una qualche casta comunque.