Casa amara casa

Creato il 23 aprile 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

In Spagna la chiamavano La maldicion de l’anfitrion la maledizione del Paese ospitante. E al Real Madrid stanno già incrociando le dita. Da quando esiste la Champions League, nessuna squadra è riuscita a vincere la competizione nella stagione in cui la finale si gioca nel proprio stadio. Anzi, il Bayern Monaco è riuscito a fare già tanto, infrangendo il tabù dei quarti: i club che ospitano la finalissima non erano mai riusciti ad oltrepassare il muro del terzultimo passo verso la gloria finale. Basta vedere la scorsa edizione della Champions. La finale si disputò a Wembley, che ospita sì la nazionale inglese, ma che si trova a Londra. La capitale britannica aveva tre squadre in corsa: Arsenal, Chelsea e Tottenham. Tutte fuori prima della semifinale. A sfidare il Barcellona andò il Manchester United, che perdendo non riuscì ad eguagliare Juventus e Borussia Dortmund, le uniche due squadre che hanno vinto la Champions in patria (ma non nel loro stadio). I bianconeri alzarono la coppa nel 1996 all’Olimpico di Roma, mentre la stagione successiva i tedeschi vinsero all’Olympiastadion di Monaco.

Tornando indietro nel tempo, la maldicion non ha fatto sconti. Nel 2010 il Bernabeu era il teatro scelto per la finale. E il Real si fece eliminare agli ottavi dal Lione. Lo stesso turno che vide uscire dalla competizione la Roma nel 2009, anno in cui Guardiola vinse la sua prima Champions all’Olimpico. Negli ultimi anni, ha fatto ‘meglio’ il Manchester United, che nel 2003 sulla strada per finale all’Old Trafford si fermò ai quarti.

Quando la Champions si chiamava Coppa Campioni, in tre occasioni la finale si disputò nello stadio di una delle due contendenti al trofeo. Nei primi due casi la squadra di casa vinse: nel 1957 il Real Madrid e nel 1965 l’Inter. Il terzo episodio non sorride all’Italia: nel 1984 la Roma perse la finale all’Olimpico contro il Liverpool.


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