“Casa del Mirto”. Still è calma, ma è la quiete prima della tempesta

Creato il 18 dicembre 2014 da Lucastro79 @LucaCastrogiova

In tempi anche non troppo passati, dicevi musica italiana e pensavi al cantautorato sempre destinato a condizionare gran parte della produzione artistica della musica del nostro Paese.

Ma la musica è anche ricerca, esperimento, scoperta; è sintesi... è elettronica. Si gioca con i pulsanti, con i synth.

Una disamina variegata: dalla jungle dance alla vapor wave, al witch house, dall'IDM, al chill wave, al glo-fi. E su questa scia troviamo Marco Ricci, Luigi Segnana, Raffaele Ricci... ovvero, i Casa del mirto.

L'italo-finlandese Marco Ricci nel 2005 fonda il progetto sotto il segno della techno dance anni Novanta: nel 2009 sforna Supertrendycoolfashion e Numero 1,entrambi pubblicati da "Mashhh!".

L'introspezione e un sound più morbido da chillout affiorano nel 2010 in The Eternal, scaricabile in free download, nel singolo The Haste e nell'EP Acafulcro.

Nel 2011 viene pubblicato 1979, quello che sarà poi considerato il primo vero LP dell'artista.

La visibilità internazionale dei Casa del Mirto arriva dopo l'uscita di The Nature (2011), tanto che viene recensito da The Guardian, quotidiano britannico, come un progetto ben definito che mette sul piatto "uno stagliarsi più nitido delle forme a puntellare la falsariga narrativa del concept (a grandi linee, lo schiudersi alla natura come processo di salvezza dal vortice disastroso imboccato dalla civiltà)". Li propone così come miglior band di marzo 2012.

Dopo essere passati alla Ghost Records, arriva Still, che a detta degli autori è praticamente la quarta versione dello stesso disco.

È frutto di uno studio più approfondito e di un periodo di incubazione infinito: la prima versione li soddisfaceva a metà. Il computer su cui era registrato inizialmente si fonde: tutto perso.

Cercano il sound giusto e riescono nella primavera di quest'anno. Viene pubblicato così il 17 ottobre scorso.

L'infinita spazialità del mare e il moto perpetuo delle sue onde che riflette l'equilibrio instabile delle nostre vite è il tema dominante. "Sei quieto, sei immobile, è vero, ma puoi cadere, puoi rialzarti, sei sempre sul ciglio di una scelta che ti può cambiare la vita... tutto quello che c'è intorno a te si muove, anche quando cerchi di stare fermo e mantenere le tue emozioni fisse: devi adeguarti a tutto ciò che ti circonda. E Still è calma, ma è la quiete prima della tempesta".

Nonostante lo stile e il mood che caratterizzano Still, ogni canzone ha una storia a sé stante: dalla struttura definita e dai chiari riferimenti anni Ottanta, un'altra più sperimentale, fra il jazz, il trip hop o il rumoristico spinto. C'è anche la voglia di sperimentare con strumentazioni particolari: nel disco sono presenti addrittura parti suonate con delle app per smartphone, utilizzate per inserire mellotron o archi su certi pezzi.

Si apre con il pianoforte suggestivo di Paralyzed, che preannuncia l'atmosfera eterea di Invisible, interpretata con estrema delicatezza da Avalon Omega, voce americana decisamente apprezzata nell'undeground losangelino. L'artwork del singolo è di Michael Stipe, voce e leader dei R.E.M., che ha concesso a Casa del Mirto l'utilizzo dell'opera.

In Reflex siamo una cosa e il suo esatto opposto nello stesso momentoin un Universo senza confini.

Con Where You Stand la voglia di anni Ottanta fa capolino, e si palesa con l'accattivante Pressure.

In un continuo intruglio di suoni delicati, e poi ritmati, l'atmosfera si fa più robotica in Last Blue Wind e What I See Inside of Me?, per chiudere con la title track, che riprende il mood melanconico dell'apertura. Dal vivo assume sfumature inedite e un più marcato magnetismo. E la dimensione live della band è la loro principale risorsa.

Forte di una produzione che non ha assolutamente nulla da invidiare a quelle internazionali, "Still" è l'ottimo risultato di un percorso sofferto.

Sfumature elettroniche caleidoscopiche. Creatività. E il gioco ne vale la candela.

Still su Spotify



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