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Casa dolce casa

Creato il 30 dicembre 2010 da Brasilitalia

MinhaCasaMinhaVidaA me è sempre piaciuto viaggiare (soldi permettendo) e viaggiando, una delle cose che balza subito ai miei occhi (a parte le donne) è l’architettura, altro argomento che adoro. Quindi osservare la forma, i colori e tutte le strutture che formano una casa mi ha sempre interessato. E’ ovvio quindi che, una volta venuto in Brasile, sono rimasto colpito dal modo diverso di intendere una casa, diverso dal modo in cui io ero abituato.

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In Italia la maggior parte delle persone vivono in palazzi, alcuni antichi e altri moderni, non molto alti, penso che la media sia quattro o cinque piani, con colori poco sgargianti e con forma un po’ austera. Ricordo che mia moglie non riusciva a orientarsi quando usciva da sola perché diceva che “le case sono tutte grigie, mentre in Brasile sono tutte di colore diverso”, e in effetti è proprio così. In Italia chi può, chi ha i soldi, si compra una villetta possibilmente con un giardino, in modo da essere indipendente e di avere più spazio a disposizione. C’è da dire che in Italia il costo delle case e la rata del mutuo per acquistarle è così elevato che per moltissimi italiani la casa propria rimane solo un sogno, altra cosa molto differente dal Brasile.

Qui in Brasile non è così.

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Iniziamo col dire che qui la maggior parte della gente vive in case singole e non in palazzi. Solo ultimamente si vede una grande proliferazione di appartamenti in condominii moderni, alcuni del tipo “fechado”, cioè circondati da un muro esterno e con un portinaio all’entrata per maggior sicurezza, altri invece (pochi) del tipo “aberto”, cioè un palazzo molto alto simile a quelli che vediamo in Italia. Ma come ho detto la maggior parte de brasiliani abita in una casa singola, più o meno grande, più o meno bella, a seconda ovviamente delle condizioni economiche e sociali di tale persona.

Di queste case ci sono tre cose che mi colpiscono particolarmente.

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La prima è che vedo tantissime case non ancora finite ma ugualmente abitate. Non sto parlando di case abusive né di favelas, ma di case normali di città. Quindi vedo molte case con mattoni a vista, senza cemento o intonaco, addirittura senza piastrelle nel pavimento, ma abitate normalmente da famiglie con più o meno figli. Secondo mia moglie queste persone (tante) non hanno finito la casa per mancanza di soldi, ma io non sono convinto di questo, perché la maggior parte di queste famiglie hanno un macchina e la TV satellitare, il che vuol dire che i soldi in quella casa non mancano. Io penso che sia una semplice questione di preferenze., o per meglio dire, di priorità. Io, non dico gli italiani, ma IO, preferisco avere una casa accettabile che una TV satellitare. Io, se non posso avere almeno le cose indispensabili, come il pavimento e i muri finiti, preferisco aspettare prima di entrare. Ma è una questione di idee.

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Una cosa è certa: il brasiliano è una persona pratica. A lui non interessa molto se una cosa è bella o elegante. L’importante è che sia una cosa “certa”, pratica, logica. Sono i vulcaniani del pianeta Terra. A volte quando parlo con mia moglie mi sembra di parlare col Signor Spok di Star Trek (e io ovviamente sono il comandante Kirk)! Il motto di mia moglie, ma di anche molti brasiliani è: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è pratico. Così evitiamo di mettere il parquet di legno perché è più pratico da pulire un pavimento di piastrelle, oppure dire che sono belli i soprammobili ma è meglio metterne pochi in casa perché dopo pulire diventa difficile. Ed è per questo che a volte mi viene il desiderio di avere una Garçonnière solo per me! Ma torniamo alle case.

Un’altra cosa che mi lascia sempre stupefatto è la mancanza di giardini.

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Come ho detto in Italia chi può compra o costruisce una villetta singola, e praticamente, quasi tutte queste villette, hanno anche un piccolo (ma molte volte non tanto piccolo, giardino. Perché a noi italiani piacciono i giardini. Forse è solo una questione estetica (sono belli), forse perché siamo ancora attaccati alla terra, forse perché dopo aver vissuto per anni in una città circondati dal cemento c’è il desiderio di avere un po’ di natura intorno.

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Quindi immaginate di essere ai tropici, con una natura lussureggiante, in un posto dove le piante fanno a gara per crescere nella forma più spettacolare possibile. Voi cosa fareste avendo a disposizione tale ben di Dio? Una bella colata di cemento davanti casa? Uno strato di asfalto? Certamente no. Di sicuro farete un bel giardinetto con della bella erbetta fresca, dove sia un piacere camminare a piedi nudi durante questo caldo, magari con un sentierino di pietra ma sempre con un piccolo pezzettino di prato tra una pietra e l’altra, proprio perché a noi italiani piace l’erba (non sto parlando di erba da fumare, ok?). Non per niente i Giardini all’Italiana sono famosi in tutto il mondo.

Bene. Sapete invece ai brasiliani cosa piacciono? Le piastrelle!

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E’ incredibile. Io passo per le vie della città, vado in quartieri eleganti e altri poveri, vedo case bellissime e altre quasi diroccate, ma incontrare un giardino come sono abituato a vedere in Italia è quasi impossibile. La quasi totalità delle case qui hanno un cortile, o comunque uno spazio più o meno grande di fronte alla casa che viene usato per ritirare la macchina o per stendere i panni. Quasi tutti qui hanno un cane quindi questo spazio serve anche come locale per animali. Be’, la maggior parte di questo spazio è completamente piastrellato. Addirittura qui si piastrella il marciapiede di fronte casa (così la Prefettura non deve pagare per la manutenzione). Quindi io passo per la strada e vedo un mare di piastrelle. E perché questo? Perché è certamente più facile pulire un’area piastrellata che una fatta di terra e erba. E qui torniamo al Signor Spock e alla sua logica.

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Per carità, è una questione di gusti, ma io quando ero in Italia e sognavo di avere una casa solo per me, mi immaginavo sempre seduto in veranda su un dondolo, bevendo qualcosa, col mio cane vicino, osservando la gente passare, ascoltando il silenzio della natura… molto romantico, forse troppo, ma era così che immaginavo casa mia. Di sicuro non pensavo di stare seduto in una sedia su un pavimento di fredde piastrelle, osservando il muro di cinta abbastanza alto per non far entrare nessuno.

Non c’è che dire: siamo proprio diversi.


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