Nelle pagine di "Casa Howard" si intrecciano le vicende di tre famiglie: i Wilcox, borghesi arricchiti e arroganti, disumanizzati dal potere economico; le sorelle Schlegel, raffinate, colte, idealiste; infine i coniugi Bast, lei una donna volgare, lui un povero impiegatuccio, sull'orlo della rovina. I loro destini si incrociano a partire da quando la signora Wilcox stringe una profonda amicizia con Margaret Schlegel e, sul letto di morte, decide di lasciarle in eredità il suo amatissimo cottage di campagna, Casa Howard. Quella dimora non è un semplice edificio: è il simbolo stesso dell'Inghilterra di nobili tradizioni, la patria non ancora snaturata dalla civiltà commerciale e industriale. E attorno alla tenuta si consumerà il conflitto tra due diversi modi di concepire la vita, che diviene a sua volta conflitto di classi e di sessi espresso in una molteplice, inquieta vicenda di matrimoni mancati o falliti, di amori morti sul nascere, di violenze represse. Una vicenda in cui ogni evento, ogni personaggio, vivo e immediato in se stesso, rivela tuttavia un altro significato, quel senso metaforico e segreto che solo può condurre a comprendere l'essenza della realtà.
La Recensione
questa la frase centrale del romanzo, parole che si possono ancora leggere sul monumento dedicato a Edward Morgan Forster nella chiesa di St. Nicholas, a Stevenage.Only connect,
Casa Howard è infatti considerata, ancor più che Passaggio in India, l'opera più significativa dell'autore britannico, e arduo è sfondare il velo simbolico che permea tutta l'opera per penetrare al livello superiore rispetto a quello immediatamente leggibile: accennare alla trama del romanzo, infatti, significherebbe prospettare al lettore una storia di matrimoni e amori, motivo per cui il romanzo viene spesso inserito -eresia- in collane di libri romantici. Da una parte, infatti, abbiamo le sorelle Schlegel, anglotedesche, ricche e dedite a una vita intellettuale e perfettamente indipendente. Dall'altra abbiamo i Wilcox, ricca famiglia di affaristi dalla moralità integralmente british. E ancora, fuori dalla piramide sociale, ci sono i Bast, impiegato lui e donna decaduta lei. Le tre famiglie intrecciano tra loro rapporti sentimentali, matrimoniali e sessuali, originatisi dalla brevissima passione tra Paul, il figlio minore della famiglia Wilcox, ed Helen, la minore delle sorelle Schlegel. In seguito a questo fugace amore mancato, consumatosi durante una vacanza di Helen a Casa Howard -tenuta di campagna di proprietà della famiglia Wilcox, ispirata a Rooks Nest, la casa dell'infanzia di Forster-, i destini delle Schlegel e dei Wilcox continueranno a intrecciarsi: la famiglia inglese, infatti, si trasferirà a Londra esattamente davanti casa delle Schlegel, e ciò permetterà una breve e stretta amicizia tra Margaret, la più anziana delle due sorelle, e Ruth, la signora Wilcox, presenza quasi ultraterrena paganamente in contatto con la propria terra (Casa Howard). In seguito alla morte di Ruth, il vedovo Wilcox, dopo un breve corteggiamento, si proporrà a Margaret, mentre Helen stringerà i rapporti con Leonard, pover'uomo affascinato dalla vita intellettuale delle due sorelle e angustiato da una moglie altrettanto miserabile, molto più anziana di lui ed emarginata dalla società a causa del suo essere stata abbandonata dall'uomo che l'aveva sedotta.
Ma questo, come dicevo, non è che il livello immediatamente comprensibile: ancora una volta, infatti -dopo lo scontro tra libertà e perbenismo di Camera con vista e quello tra razza indiana e razza britannica di Passaggio in India- Forster presenta al lettore un conflitto di mentalità: l'intellettuale artisticità delle sorelle Schlegel, ispirate quasi certamente alle figure di Virginia Woolf e della sorella Vanessa Bell (amiche dell'autore che, ricordiamolo, frequentava il Bloomsboury Group) e divise tra la prosaicità del mondo dei ricchi (rappresentato dai Wilcox) e la romantica aspirazione intellettuale dei poveri (Leonard Bast). Le due sorelle sono perfettamente consapevoli di poter esercitare in libertà le loro doti intellettuali solo grazie al denaro derivato dal lascito del padre, e proprio per questo sentono di dovere qualcosa a Leonard e ai poveri -come lui- interessati alla vita culturale, coinvolgendo anche i Wilcox che però, sia pure involontariamente, non faranno che gettare l'uomo sul lastrico.
Che cos'è dunque Casa Howard? L'abitazione rappresenta la stessa Inghilterra, e il mistero su chi dovrà ereditarla simboleggia la profonda analisi dello scrittore sulla società a lui contemporanea: quale sarà il futuro della sua nazione? E' sulle spalle dei capitalisti dediti agli affari che risiederanno le sorti dell'Inghilterra? Su quelle delle donne, che si auspicano un inderogabile diritto alla libertà intellettuale e al lavoro? Sugli idealisti come Leonard, troppo oppressi dalla necessità di denaro per esprimere i colori della propria anima? Come va interpretata la risposta finale, cioè l'assegnazione di Casa Howard a un bambino di un anno, che dovrà ancora decidere quale sarà la sua strada?
Una volta tanto, Forster chiude il suo romanzo con una nota d'ottimismo, la ricomposizione di un equilibrio tramite la comprensione dell'anziano Wilcox, colui che detiene in mano i destini di tutti, di ciò che realmente è importante: Only connect, ecco l'insegnamento finale: saper vedere il tutto dietro le piccole cose, intuire le connessioni che formano una ragnatela dietro le piccole azioni d'ogni giorno.
Only connect! That was the whole of her sermon. Only connect the prose and the passion and both will be exalted, and human love will be seen at its height. Live in fragments no longer.Giudizio:+3stelle+
Articolo di Sakura87
Dettagli del libro
- Titolo: Casa Howard
- Titolo originale: Howards End
- Autore: Edward Morgan Forster
- Traduttore: Campioli P.
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2007
- Collana: Oscar classici moderni
- Formato: Brossura
- ISBN: 8804567163
- ISBN-13: 9788804567165
- Pagine: XII-335
- Prezzo: 8,40 Euro
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