Sono tornata a casa, oggi due gennaio 2014 alle ore 16.30 ho varcato dopo quasi cinque giorni, la soglia della mia abitazione. Ma quanto tempo sono lunghe centoventi ore in un altro luogo, che non sia la mia dimora? Sono belle e ritempranti le ferie, servono per staccare la spina, per conoscere nuove persone e sperimentare nuovi gesti. Si gustano pietanze nuove, andando a tavola pronta ed apparecchiata serviti e riveriti dal personale di sala, non si mette la sveglia, i ritmi sono diversi, si “ozieggia”,(passatemi il termine volutamente non corretto) si pensa a quale abito e borsa indossare la sera per la cena, ma il piacere e la gioia che provo ogni volta che rientro a casa mia è ineguagliabile! Posso toccare ed annusare i miei oggetti, rivedo la mia cucina rossa e le mie collezioni vintage, riannuso il profumo del mio letto e del mio cuscino, insomma sono affezionata alla mia casa e a tutto ciò che contiene! Quanto sono mielosa ed antica! Ogni volta che ho traslocato ho pianto, ogni volta che parto non vorrei partire, poi quando sono via faccio molta fatica ad abituarmi alla nuova situazione e a volte, non vedo l’ora di ritornare a casa! In alcuni frangenti ho come l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua, non sono abituata ad essere servita in modo così ossequioso e mi pare di “rubare” qualcosa di non mio, che non mi appartiene e che non merito! Mio marito mi dice che sono sciocca e che invece merito questo ed altro, bontà sua. Le ferie ed il riposo durante l’anno, anche brevi anche vicino a casa, servono e sono terapeutiche. Si deve obbligatoriamente staccare la mente ed il corpo dallo stress del lavoro, dalle incombenze quotidiane, dalle riunioni con gli insegnanti dei figli, le bollette da pagare, e altre mille faccende domestiche e non domestiche. Avrà ragione lui? Provo imbarazzo se mi versano acqua e vino, divento ancora rossa, io che difficilmente mi scandalizzo ancora per qualcosa! A tavola sposto persino i piatti sporchi in un angolino, li impilo mettendo sopra le posate per agevolare il cameriere nella raccolta! Non è galateo, lo so perfettamente ma sono abituata ad apparecchiare, a sparecchiare, a cucinare e a riordinare. Non desidero che mi cambino bicchieri, posate, piatti e tovagliolo se vedono una traccia di rossetto ad ogni portata e, trovo assurdo che la biancheria in bagno ed in camera venga cambiata ogni giorno. Qualcuno potrebbe pensare che forse è meglio che io me ne rimanga a casa se devo sentirmi così, ma è questione di mentalità e di modo di vivere, acquisito nel quasi mezzo secolo di vita! Ora sono qui, in pigiama, docciata e profumata, la pelle con l’acqua termale è ritornata un velluto, sono spettinata, struccata, con le gambe incrociate sulla mia sedia, al mio computer, mentre scrivo ai miei amici! Ma mi sento bella, che strano, bella e desiderabile, roba da non crederci! e non posso nemmeno dare la colpa ai fumi dell’alcool dell’ultimo dell’anno, visto che ho bevuto solo un calice di prosecco! Forse quella guepiere rossa che ho indossato, tirandola fuori dalla naftalina ha portato fortuna ed allegria? A Canali (paese in prov. di Reggio Emilia) dove abito, mi sembra di esservi più vicina, ho come l’impressione che mi riceviate forte e chiara! A proposito, mi siete mancati molto, da stasera riprendo le mie attività, nel mio ambiente di sempre, tra le mie cose, i miei scritti, i miei carillons con la neve che scende e la musica, i peluche di mia figlia, le fotografie di tutti quanti, i miei pizzi sparsi ovunque. Mi sento protetta e cullata da chi rimane della mia famiglia d’origine: mia sorella in primis, che nel frattempo è diventata nonna, mio figlio che non vedo l’ora di riabbracciare e baciare, se me lo permette! (non lo vedo dal 26 dicembre), ma a 19 anni e mezzo non viene più via con la sua mamma ed è giusto così, le mie amiche di sempre. Saranno banalità e sensazioni sdolcinate di una signora un tantino attempata? Se è un no, mi fa piacere, se pensate di sì! Pazienza, io sentivo il bisogno di confessarvelo e l’ho fatto, vi auguro una notte serena piena di stelle e di sogni, dicendovi che se avessi il dono dell’ubiquità verrei da voi tutti, per leggervi una favola prima di dormire!